Page 104 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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eccessivo terrore ai riottosi e, meno ancora li dissuadevano gere in breve tempo ogni punto del regno e di schiacciarvi
dallo sperimentarne l’offesa, per cui più che frustrare l’insu- ogni resistenza. In
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bordinazione sembravano incrementarla.
Il trionfo di Poiters, perciò, convinse Carlo Martello a verità i Franchi già impiegavano la cavalleria pesante in
istituire una forza armata permanente e regolare. Emblema- modo diverso. Invece di armarsi d’arco, i Cavalieri della Cri-
ticamente la strutturò fondendo insieme la saldezza della stianità latina, preferivano il combattimento ravvicinato con
fanteria pesante franca e la manovrabilità della cavalleria lancia, mazza e spada, distaccandosi dalle tattiche orientali,
leggera musulmana. Ne scaturì, pertanto, un esercito di ca- quasi omericamente disdegnando l’uso di arco e frecce. La
valieri catafratti, mobilissimo e micidiale, capace di raggiun- tecnica differiva però dall’evidente irrazionalità dell’uso del
carro in tempi omerici nel senso di una netta superiorità tat-
tica, giacché la carica di cavalleria medievale, lanciata al gran
12 Ricorda P. MARAVIGNA, Storia dell’arte militare moderna, Tipografia En- galoppo concentrava tutto l’impeto sulla punta delle lance. E
rico Schioppo, Torino 1926, vol. I, pp. 434: «La civiltà medievale non com- soltanto una formazione identicamente equipaggiata poteva
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portava l’esistenza di una organizzazione militare speciale, permanente; l’e- sperare di rintuzzare tale concentrazione di forze.
sercito si identifica con l’aliquota della popolazione che godeva il diritto di
portare le armi […] per conseguenza esso consisteva in una riunione tem- L’utilizzo ottimale di tale modalità di combattimento fu
poranea di combattenti di pari grado sociale e quindi militare. Ogni calcolo
esulava dall’arte di condurre eserciti siffatti, che si riunivano nel momento però possibile dopo il generalizzarsi dell’uso della staffa,
d’impiegarli e che si scioglievano per volontà dei singoli componenti, in poiché senza il suo utilizzo mai un cavaliere avrebbe potu-
base a diritti prestabiliti ed emanati dalla costituzione sociale […] cosicché to rimanere in sella dopo l’urto della sua lancia!
ciascun signore rispondeva al bando del sovrano seguito da un numero va- Al di là della pura fattibilità, la manovra di unità del
riabile di cavalieri, scudieri, paggi e gentiluomini, propri vassalli e rimaneva
in campo per un periodo di tempo variabile da un minimo di pochissimi genere implicava un costante addestramento dei suoi
giorni a un massimo di quaranta […]. La prima e importante conseguenza
di siffatta organizzazione degli eserciti, era quella che la condotta delle ope-
razioni si limitasse alla battaglia […] Di strategia […] in quest’epoca non è 13 W. H. MCNEILL, Caccia al potere, tecnologia, armi, realtà sociale
il caso di parlare; ma non è neanche il caso di accennare alla tattica, poiché dall’anno Mille, Feltrinelli, Milano 1984, p. 18.
l’urto della massa si scomponeva in una serie di duelli individuali». Ovvio
che in tale contesto la conduzione di un assedio esulasse completamente In alto: Carlo alla battaglia di Poitiers. Olio di Charles de Steuben,
dalle procedure correnti. dipinto tra il 1834 e il 1837 (Musei della Reggia di Versailles, Francia).
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