Page 57 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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Giustiniano lo inviò in Italia con 35.000 uomini. Stando alla Tra gli ultimi episodi cruenti della terribile campagna,
tradizione il generale, in quella circostanza, espresse il pare- rimase memorabile lo scontro avvenuto nel territorio com-
re che lo “stivale” andava calzato dall’alto: infatti le sue ope- preso fra le pendici del Vesuvio e quelle dei prospicienti
razioni presero l’avvio affrontando i Goti del nord. Più che monti Lattari nel 553. Comandava i Goti il loro ultimo
una scelta strategica sembrerebbe essere stata una necessità
tattica dettata dalla gravissima crisi che travagliava la flotta
imperiale rendendola incapace persino di trasbordare l’eser- il grande generale così si espresse al riguardo: «La principale differenza
cito in Puglia. L’avanzata attraverso i Balcani, invece, permi- che ho trovato tra i Goti e noi consiste nel fatto che i nostri cavalieri ro-
se di arruolare preziosi contingenti di mercenari provenienti mani e i nostri federati unni sono tutti esperti arcieri a cavallo, mentre il
nemico ha scarsa conoscenza di tutto quanto riguarda il tiro con l’arco.
dagli ultimi sbandati Unni, dai Longobardi, dai Gepidi, da-
I cavalieri goti usano infatti solo spade e lance, mentre i loro arcieri a
gli Eruli, come pure dai Greci e dai Persiani: un’accozzaglia piedi vengono sempre in retroguardia. Così i loro arcieri non possono
indisciplinata di criminali feroci, motivati soltanto dal mi- essere usati con efficacia finché non si arriva alla battaglia corpo a corpo
raggio del bottino. Nel 551, sul campo di Gualdo Tadino, in e possono essere colpiti facilmente quando si presentano schierati per la
Umbria, Narsete sbaragliò e uccise Totila schierando un’i- battaglia fino al momento del contatto». Nello schieramento bizantino
gli arcieri a cavallo erano appoggiati dalla fanteria pesante e dai lancieri
nedita formazione mista di arcieri e di fanti armati di picca, di cavalleria; ma era proprio l’arciere a cavallo a costituire la differenza
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antesignano archetipo dei tercios rinascimentali. principale tra l’esercito imperiale e gli altri eserciti.
In alto a sinistra: ritratto di Totila in un dipinto di Francesco Salviati
8 Dell'avveniristica istituzione se ne ravvisano i criteri informatori già in del 1549.
un rapporto di Belisario a Giustiniano. Ricordano, infatti, R. A. PRESTON, In alto a destra: ritratto di Narsete in un mosaico della Basilica di San
S. F. WISE, Storia sociale della guerra, Mondadori, Milano 1973, p. 69, che Vitale a Ravenna.
parte seconda - il frazionamento del territorio 53

