Page 59 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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si certamente in alleanza con gli Avari che, in seguito al crescente e dal successo delle invasioni barbariche nella se-
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successo, nel 567 dilagarono nella Pannonia orientale e conda metà del secolo.
nella Dacia. È probabile che, proprio allora i Longobardi,
sentendosi direttamente minacciati da quegli infidi alleati, In ogni caso, sembrerebbe che la maggior parte di tali
iniziassero a migrare verso la nostra Penisola. La direttrice strutture altro non fosse che «una torre di pietra o di mat-
meridionale del resto era l’unica possibile poiché proprio toni, posta nel mezzo d’una piazza quadrata o circolare,
Giustiniano, pochi anni prima della sua morte avvenuta circondata da un muro e da un fosso, che in momenti di
nel 568, aveva provveduto a precludere massicciamente la pericolo offrivano qualche difesa ai contadini e al bestiame
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frontiera bizantina – che correva da Belgrado a Costanti- dei vicini villaggi.»
nopoli, – mediante tre ordini di linee difensive, delle qua- Considerando sia l’estrema diffusione che la grande sem-
li la più meridionale raggiungeva l’Adriatico. Stando alle plicità di siffatte fortificazioni, è credibile che persino i rozzi
scarse fonti disponibili, ben 600 fortezze vennero erette, o Longobardi ne recepissero perfettamente le caratteristiche
almeno ricostruite nella circostanza e poste in condizioni salienti, architettoniche e funzionali, tenendone debito conto,
di resistere. Tuttavia tanto più che per le loro indisciplinate forze si dimostravano
comunque imprendibili. L’adozione di un torrione costituì
l’efficacia di questo elaborato sistema di fortificazioni è di-
scutibile. Il sospetto che, come è stato pure per altri elemen-
ti del programma militare di Giustiniano, le sue fortezze 12 D. OBOLENSKY, Il Commonwealt..., cit., p. 67.
non fossero costruite per durare, è confermato dal ritmo 13 E. GIBBON, Storia..., cit., vol.II, p. 1493.
parte seconda - il frazionamento del territorio 55

