Page 70 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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Come già accennato, è estremamente probabile che quelle
prime realizzazioni difensive altro non fossero che un grezzo
torrione, un mastio, impiantato sulla sommità di un’altura, cir-
condato da un recinto – spesso una semplice palizzata – che
correva lungo il suo ciglio. In definitiva una riproposizione,
magari ulteriormente semplificata, dell’archetipo bizantino.
La peculiarità di tali elementari fortificazioni non è stretta-
mente nordica, poiché anche molto più a sud se ne rintrac-
ciano di similari sebbene in numero di gran lunga minore.
Un esempio del genere, ancora perfettamente identificabile,
si legge nei ruderi del castello di Montevetrano, che si staglia
al di sopra dell’autostrada A3, nei pressi di Pontecagnano,
in provincia di Salerno. Si tratta anche in questo caso di un
concetti della immediata tradizione locale. Per lo più si riduce
a una massa elementare e quadrata, alta da sei a sette metri, che
superiori ossature sporgenti e provvisorie coperture di legno
arricchiscono di ulteriori possibilità di difesa piombante. Mu-
rati risultano gli accessi inferiori. Gli ingressi sono facilmente
ostruibili perché avvengono per lo più con porte all’altezza del
primo piano, mentre le poche finestre trombate dello spessore
rilevante del muro sono già di per sé stesse facilmente attrezza-
bili a feritoie o a balestriere. I battenti sono in legno e ci vorran-
no secoli perché queste finestre vedano qualche “impanata” o
qualche telaio […]. La costruzione massiccia e pesante, si difen-
de infatti già da sé sola, coi suoi spessori, in tale modo.
Di merlatura non si parla ancora. Per molto tempo tanto in
Sicilia quanto in Inghilterra per confrontare “vasi” tanto lonta-
ni e certamente non comunicanti non se ne troveranno tracce.
Forse se ne provvedevano al caso, con apprestamenti di fortu-
na. Nessuna gittata arriva infatti a preoccupare il difensore che In alto a sinistra: la Rocca dei Rettori a Benevento.
In alto: vista aerea della fortificazione di Montevetrano, nella provincia
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sta, molto in alto, ben riparato dalla copertura.
di Salerno.
Sopra: la stessa fortificazione, vista da valle.
Nella pagina a fianco e nelle successive: il complesso fortificatone di
26 A. CASSI RAMELLI, Dalle caverne ai rifugi blindati, Nuova Accademia Montella, in provincia di Avellino.
Editrice, Milano 1964, p. 108.
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