Page 13 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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IntroduzIone                             13

                 Le esperienze italiane nella controguerriglia non hanno avuto mai ampia diffusione
              neppure in ambito militare nazionale o negli istituti di formazione per i Quadri. Di
              quegli eventi sono ricordati periodicamente solo gli aspetti negativi avvenuti realmente
              o supposti in modo strumentale.
                 Senza cercare di “copiare” le decisioni prese fra la fine del XIX secolo e l’inizio
              del XX secolo, che costituirebbe certo un anacronismo, si può constatare quanto la
              condotta dell’azione militare italiana in un contesto molto più vasto dimostri ancora
              la sua attualità. Come i francesi hanno ripreso a studiare i generali Gallieni e Lyautey,
              se si fosse provveduto a raccogliere questi insegnamenti e ad approfondirli in ambito
              militare, non sarebbe stato necessario sviluppare una dottrina di COIN nazionale sulla
              base di quanto elaborato da altri Paesi occidentali, che non sempre risulta adattabile
              alla realtà italiana per presupposti concettuali diversi. Anche se le caratteristiche dei fu-
              turi conflitti sono molto difficili da anticipare, è possibile quantomeno ricordarsi delle
              esperienze del passato per prepararsi in modo più consono ad affrontare le sfide che si
              possono presentare: non si deve mai dimenticare, in questo senso, che non è sempre
              possibile scegliere le guerre da combattere.



                                         Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti
                                        Comandante del NATO Rapid Deployble Corps – Italy
                                             (30 giugno 2011 - 24 novembre 2014)


























                 un termine relegato ai trattati tecnico-militari, in secondo piano rispetto ai vocaboli di “partigiano”
                 o, più tardi, di “guerrigliero”. La recente reintroduzione del vocabolo, in realtà privo d’implicazioni
                 giuridiche internazionali, ingloba e neutralizza al tempo stesso tutte le sfumature date da espressioni
                 quali guerriglia, resistenza, sollevazione, rivolta, ribellione, sovversione, che erano tanto care al secolo
                 scorso. Elena Leoni, Insurgens, insurgent, insorto: evoluzione di un termine nella storia, in “Rivista Mi-
                 litare”, 1/2010, p. 124.
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