Page 36 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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            quello occidentale, assunse un car.mere dl emergenza nel 1951, tanto da pro-
            vocare la  predisposlzlone di un plano di intervento di forze italiane e ameri-
            cane per fronteggi:lre  i  rischi connessi  alla  Instabile  situazione  In  Albania  e
            soprattutto all'installazione di basi aeronavali sovietiche.
                Ma  nello stesso anno,  all'ano della  costi.tuzione dei  comandi centrali  e
             regionali mediterranei della NATO, alla Marina non furono affidate responsabi·
             lità di vertlce, anche a causa di rivalirll ed Indecisioni In seno alle stesse Forze
             Annate. Alle Forre navali italiane. che dipendevano dal comando navale allea·
             10  del sud Europa, fu assegnata hl responsabiiJtà del Mediterraneo centrale.
                In un tale scenario, il m.inisiJ'O della Difesa Pacciardi, In carica dal maggio
             del  1948,  approvò  il primo  programma  navale della  nuova  Repubblica,
             annunciato nell'ottobre del 1949 e form.·tlizzato l'anno successivo. Questa data
             segna l'ini7Jo del rinnovamento della Marina Militare.
                Lo Stato Maggiore  della  Marina,  intanto,  nel  novembre del 1949  aveva
             presentato un documento fondamentale:  lo "Studio sul  poteru:iamento della
             Marina italiana In relazione al Pano atlantico", nel quale si enunciava in modo
             chiaro  Il fabbisogno mlnìmo per adeguare il potenziale In  meni navali, a.erei
             ed anflbi occorrenti a far fronte ai compiti affidati alla Mari.na italiana. Compili
             che vennero così riassunti:
                •  Difesa navale ed anfibia sul lìanco e a  tergo dell'ala destra dell'esercito
                  operante nella zona di frontiera terrestre;
                •  Operazioni.  aeronavali in Adriatico;
                •  Guerra di mine;
                •  Dragaggio:
                •  C:lcda anlìsOmmergtbUe:
                •  Protezione diretta al traffico mercantile.
                1.a  principale  novit:l  era .rappresentata  dalla  previsione di  impiego dJ
             numerosi aerei per le oper:~zioni adriatiche e  la scorta al traffico, basata sulla
            disponibilità  di due portaerei. Oltre a queste, erano prevlstl quattrO incrocia·
             tori  antiaerei,  doclid caccia  e  sedici cacda di scorta, che avrebbero dovuto
            coslltulre due gruppi navali.  Dovendo contare per questo progettO su cospi·
             cui  Onanzlamenti americani,  l'amm.  Ferrerl,  allora  capo di  Stato Maggiore
             della Marina, partl per gli Stati Uniti nel maggio del 1950. Con sé portò l'elen-
             co ck>lle  unità  necessarie  per il fubbisogno  funzionale  minimo della  Marina,
             cioè  una  nave  portaerei, due  navi  da  banaglla,  tre  Incrociatori,  quattordici
             caccia, dodici  fregate,  trentatre corvette,  centodieci  dragamine,  novantasei
             aerei anlisommergibili, trentadue aerei da ricognizione e  pattugliamento.
                Nonostante la  buona accoglienza,  l'ammiraglio ferreri ottenne  più  che
             altro buoni consigli e  non  i finanziamenti  necessari  al  potenziamento della
             nona.  Era  11talia - suggerì  Il  capo di Stato  Maggiore deJJa  Marina  USA- che
             doveva fare uno sforzo maggiore nella fllosof~a dell'"auto aluto" per poi poter
            sperare in  un maggior Onanzlamento alleato.
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