Page 57 - L'EROE SENZA NOME - Il Milite Ignoto simbolo del sacrificio
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Salvatore Orlando                                                                    L’Italia e il Milite Ignoto



                  Al Ministro della Guerra si affidava il compito di ren-
                  dere esplicite le modalità esecutive necessarie a desi-
                  gnare e onorare la salma del Caduto senza nome.
                  Eletto nel 1913 nel IV collegio elettorale di Milano,
                  prima deputato di Sacile poi parlamentare, Luigi Ga-
                  sparotto, nonostante i suoi 42 anni, non aveva esitato
                  ad arruolarsi volontario non appena scoppiò il conflitto.
                  In forza al 154° reggimento di fanteria della Brigata
                  “Novara”, combatté onorevolmente meritando tre Me-
                  daglie d’Argento al Valor Militare e una di Bronzo.
                  Ha scritto di lui Giuseppe Marchesini “La notte innanzi
                  la battaglia di Oslavia, è dato al sottotenente deputato
                  Luigi Gasparotto l’ordine di recarsi a Roma per i lavori
                  parlamentari; ma egli si rifiuta di abbandonare i suoi
                  soldati e resiste alle vive insistenze dei colleghi presa-
                  ghi della imminente mischia, del sicuro macello”. E al
                  colonnello Bancale risponde “No, questa notte non
                  parto! Partirò domani, dopo l’attacco, se tornerò. Fu
                  l’unico ufficiale uscito incolume dall’orribile lotta, e si
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                  ebbe la Medaglia d’Argento al Valore” .
                  Avendo vissuto in prima persona il dramma dei caduti,
                  già solo dopo pochi giorni dalla promulgazione del prov-
                  vedimento, il 20 agosto l’onorevole Gasparotto emanò
                  le prime disposizioni organizzative riguardo alle “So-
                  lenni onoranze da tributare alla salma senza nome di
                  un caduto in combattimento sul fronte italiano nella
                  guerra italo-austriaca 1915-1918”, dando inizio allo
                  studio di un cerimoniale coinvolgente e coreografico
                  che, pur senza ridondanza, ritualizzasse uno dei miti
                  fondanti la nuova Italia uscita dalla guerra, costituendo   Il Tenente Generale M.O.V.M. Giuseppe Paolini
                  in questo contesto un Ufficio Onoranze Soldato Ignoto.
                  Con una lettera inviata al Comando del Corpo d’Armata
                  di Trieste, all’Ispettore per le Onoranze alle Salme dei   del Soldato Ignoto. Venne altresì prevista la nomina di
                  Caduti di Gorizia e per conoscenza ai Sindaci di Udine,   una Commissione per la ricerca delle salme, presieduta
                  Aquileia e ad alcuni Alti Comandi Militari, il Ministro   dal tenente generale Giuseppe Paolini, Ispettore per le
                  traduceva in disposizioni, con la Circolare n. 23, gli ele-  Onoranze ai Caduti di Gorizia e decorato di Medaglia
                  menti costitutivi della Legge 1075, articolandole in un   d’Oro al Valor Militare per l’assalto alle posizioni au-
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                  preambolo e tre paragrafi: esumazione, cerimonia nella   striache di Cave di Selz, sul Carso di Monfalcone .
                  basilica di Aquileia e trasferimento a Roma della salma   Il generale Paolini chiamò a fare parte della compagine



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                     Giuseppe Marchesini, Annali per la storia di Sacile, ristampa anastatica, Bellavitis, Sacile, 1985, p. 759; L. Gasparotto, Rapsodie. Diario di un fante,
                  Treves, Milano, 1924.
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                     Il generale Giuseppe Paolini, fu allievo della Scuola Militare di Modena, da dove era uscito con il grado di sottotenente nel 1882; con il grado di
                  maggiore prestò servizio presso il 9° reggimento Bersaglieri e, al comando del XXX battaglione, fu inviato in servizio in Calabria ove si prodigò a favore
                  delle popolazioni colpite dal terremoto. Partecipò alla campagna di Libia meritando la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, una Medaglia
                  d’Argento al Valor Militare e una promozione al grado superiore per il comportamento tenuto durante il combattimento di Sciara Sciat. Con il grado di co-
                  lonnello partecipò all’azione del 25 luglio 1915 sul Monte Sei Busi dove venne promosso maggior generale per merito di guerra. Condusse poi personalmente
                  l’assalto alle munite posizioni austriache a ridosso delle Cave di Selz rimanendo per ben quattro volte ferito e meritandosi la Medaglia d’Oro al Valor
                  Militare che gli venne concessa dal re, motu proprio. Al comando della Brigata “Acqui” combatté sull’Altipiano di Asiago. Promosso tenente generale ebbe
                  il comando di un Corpo d’Armata speciale con il quale operò per l’ordinato ripiegamento della 3^ Armata dietro la linea del Piave. Durante la battaglia di
                  Vittorio Veneto, alla testa dell’XI Corpo d’Armata, fu sulle Grave di Papadopoli dove meritò un’altra Medaglia d’Argento al Valor Militare. Questo era il ge-
                  nerale Paolini e certamente il suo curriculum giustificava la designazione fatta dal Ministro Gasparotto.



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