Page 155 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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dieri generali (grado mutato poi in generale di brigata) neva una polizia di partito con la milizia volontaria per
“comprendenti ciascuno tre legioni”; le sedi furono attri- la sicurezza nazionale, le altre forze dell’ordine furono
buite nei centri maggiori: I gruppo (Milano), II gruppo tollerate nella prospettiva di non alienarsi le simpatie dei
(Bologna), III gruppo (Roma), IV gruppo (Napoli), V vertici delle Forze Armate.
gruppo (Palermo). Tali interventi furono confermati nei Un’ultima considerazione riguarda il ruolo del Co-
successivi ordinamenti sin dal 1919. Infine, con il regio mandante Generale in 2°. La carica fu introdotta proprio
decreto 31 dicembre 1922, recante “la riforma e l’unifi- durante la guerra con uno scopo ben preciso: tenuto con-
cazione dei corpi armati di polizia” fu stabilito che l’Ar- to che il Comandante Generale era al fronte come coman-
ma fosse “l’unica forza armata in servizio permanente di dante di grande unità, era indispensabile avere un ufficia-
pubblica sicurezza ed esercitasse in tutto il territorio del le in possesso di tutti i titoli e della necessaria autorità per
regno, alla dipendenza – nei riguardi del servizio – del poter dirigere l’Arma dei Carabinieri per la parte forse
Ministero dell’Interno, le attribuzioni di polizia giudizia- più delicata, quella che riguardava le funzioni di forza
ria e di pubblica sicurezza a essa devolute, nonché quel- dell’ordine, e che non era sottoposta alle disposizioni del
le già demandate ai soppressi corpi della regia guardia Comando Supremo. Il Comando Generale doveva anche
per la pubblica sicurezza e degli agenti d’investigazio- sovrintendere alle operazioni di mobilitazione dei reparti
ne”. Uno dei primi atti del fascismo giunto al potere fu dell’Arma (di quegli anni è l’istituzione dell’Ufficio Ordi-
la cancellazione della Regia Guardia ritenuta, a torto o a namento, nato proprio per le esigenze di mobilitazione).
ragione, un corpo estremamente compromesso sul piano Così il Comandante in 2° ebbe un ruolo di primo piano
politico; così, mentre il cosiddetto “nuovo ordine” impo- riuscendo nella non facile impresa di gestire una istitu-