Page 185 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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ca alla modello 1906, per renderla calibro 9. la versione precedente, in quanto la pi-
La lamiera che costituiva la camera di scop- stola poteva tenere un colpo nella camera di scop-
pio era stata ideata per il piccolo 7,65 mm pio anche senza caricatore inserito e quindi esse-
e non avrebbero retto la deflagrazione del re carica anche senza serbatoio. Nella pistola
più potente 9mm. Per mantenere tutte le furono eliminanti anche i difetti che ne cau-
armi acquisite e renderle calibro 9 mm, la savano l’inceppamento, riducendo gli spazi
Tempini creò un munizionamento speciale tra i componenti scorrevoli. Entrambi i modelli
depotenziando la carica di lancio in maniera ta- avevano un percussore lanciato (spinto da una
le da non provocare danni all’arma mantenendo il ca- molla), un serbatoio a 7 colpi e un’apertura ritar-
libro imposto. La pistola nelle sue parti principali ri- data dell’otturatore che garantiva, con il suo bre-
mase pressoché invariata e rispettò i criteri richiesti. ve rinculo di 8 millimetri, l’arretramento solidale
Nacque così il calibro “9x19 Glisenti” che costrinse di canna e culatta e solo dopo questa breve corsa lo
però a ridurre i colpi nel caricatore che passò da 8 a svincolo dell’otturatore rotante. Questo meccanismo
7. La riduzione della carica di lancio compromise, detto appunto di “breve rinculo” impediva l’apertura
ovviamente, il tiro e le prestazioni generali della dell’arma prima della completa fuoriuscita della palla e
palla che doveva essere sospinta da più polvere pi- della maggior parte dei gas (pericolosi per l’operatore).
rica. La pistola modificata prese il nome Glisenti model- In ultimo la Brixia ridusse anche i costi di produzio-
lo 1910 e nonostante tutto vinse la fornitura per il Regio ne poiché aveva alcuni componenti stampati e non fresa-
Esercito, a dispetto di altre case costruttrici come Luger ti. Inevitabilmente, come succede in stato di guerra, ogni
e Colt che avevano concorso alla gara. arma è utile e entrambe le semiautomatiche accompa-
La nuova arma ebbe vita breve perché i suoi limiti gnarono i Carabinieri Reali nei servizi adempiuti sia in
furono evidenziati durante la guerra Italo-turca (1911- trincea sia al di là della prima linea. La sua uscita dal ser-
1912). Agenti atmosferici, sedimenti (salsedine e sab- vizio avvenne solamente nel 1945.
bia) e deformazioni strutturali ne compromisero l’ope-
ratività tanto che già nel 1913 fu sostituita man mano Pistola semiautomatica Beretta mod.1915
dalla versione semplificata e irrobustita che prese il no- La necessità continua di dotazioni individuali, di
me di Brixia (nome latino di Brescia) modello 1913, sem- semplice costruzione e utilizzo, condussero nel 1915
pre costruita dalla stessa società e dallo stesso progettista all’adozione di una nuova pistola semiautomatica. La re-
Abiel Bethel Revelli. Quest’arma si rifaceva nell’estetica alizzazione di quest’arma fu affidata al progettista del-
alla modello 1910, ma fu concepita dalla nascita a sup- la fabbrica d’armi “Beretta” Tullio Marengoni che con-
portare il 9 mm; fu eliminata la sicura sull’impugnatu- cepì una pistola compatta e semplice. Il 29 giugno 1915
ra che bisognava disattivare prima di sparare e ne venne nacque ufficialmente il brevetto della pistola Automati-
inserita una contro lo sparo a caricatore estratto. Que- ca Beretta modello 1915. Il progetto accettato dallo Sta-
sta sicura fu necessaria dopo gli incidenti avvenuti con