Page 190 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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190 La Grande Gueraa dei Carabinieri Le armi dei Carabinieri neLLa prima Guerra mondiaLe
La Maschinengewehr Patent Schwarzlose M.07/12, conosciuta semplicemente come Schwarzlose, fu la mitragliatrice pesante d'ordinanza dell'Im-
perial regio Esercito austro-ungarico durante la prima Guerra Mondiale contro le quali i soldati italiani combatterono.
The Maschinengewehr Patent Schwarzlose M.07 / 12, known simply as Schwarzlose, was the heavy machine gun of the Imperial Royal Austro-Hun-
garian Army during the First World War against which the Italian soldiers fought.
cola Fiat Revelli, si può partire da questi ultimi, si può Thompson 1928. La cadenza di fuoco di quest’ultima ar-
dire che il suo munizionamento, il famoso 9 mm glisen- ma era elevatissima, si immagini un grosso caricatore da
ti, non era abbastanza potente per renderla un’ottima ar- 3.000 colpi, che se fosse stato utilizzato dalla Revelli lo
ma difensiva come la Fiat Revelli modello 1914, poiché avrebbe svuotato in un minuto. I militari che utilizzaro-
i caricatori non avevano una grossa capacità (venticin- no quest’ultima trovarono in questa mostruosa cadenza
que colpi massimo cadauno disposti su due file). In alcu- di tiro un problema poiché di fatto era difficilissimo con-
ni casi di assalto alle trincee, la mitragliatrice fu utilizza- trollare la raffica e le canne si infuocavano e impiega-
ta, ma i problemi di raffreddamento delle canne e la sua vano molto tempo a raffreddarsi anche se utilizzate una
scomoda impugnatura ne limitarono l’efficacia. Purtrop- alla volta. Il tiro era talmente veloce che la sua voce di-
po l’arma era stata progettata per il tiro statico e non co- venne inconfondibile e il rumore gli valse il sopranno-
me arma d’assalto; il suo meccanismo però risultò vin- me di “pernacchia”, perché si sentiva un frastuono conti-
cente in quanto la massa battente evitava diversi tipi di nuo senza pausa tra un colpo e l’altro. La Revelli modello
inceppamento e riuscivano a incamerare e sparare anche 1915 trovò ampio uso in aviazione e in parte in fanteria
il munizionamento danneggiato. La sua potenzialità fu ma fu utilissima al capitano Bassi che nella costituzione
sfruttata anche da altre case produttrici di armi come la dei suoi reparti di arditi ne prevedeva l’utilizzo per sup-
“Erma” tedesca e la “Beretta” italiana che progettarono portare gli attacchi, ripulire le trincee, e pressare con il
il loro primo mitra sulla base della sua esperienza; anche suo rumore la psiche del nemico.
Oltreoceano trovò il suo sviluppo concepito nel famoso Daniele Mancinelli