Page 187 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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             Fucile Carcano Mannlicher mod.1891                  Mitragliatrice Fiat- Revelli mod.1914

             Questo fucile è l’arma originaria da cui poi fu fatta la ri-  Lo Stato Maggiore del Regio Esercito nel 1914 adot-
             duzione (modifica) del modello 91 da cavalleria. Questo   tò la mitragliatrice Fiat Revelli modello 1914 in qualità
             fucile differisce dal moschetto dei Carabinieri Reali solo   di mitragliatrice per tutto l’esercito che andò a sostitui-
             per dimensioni e fu dato in dotazione ai reparti mobilitati   re le mitragliatrici fin lì utilizzate come la Maxim, la più
             dell’Arma dei Carabinieri Reali per l’addestramento del-  antica Saint-Étienne modello 1907 e la Perino modello
             le truppe; secondo alcune immagini fu assegnato ai Ca-  1908; in tal modo fu possibile uniformare l’addestramen-
             rabinieri di scorta alla bandiera di guerra dell’Arma dei   to dei militari di tutte le armi su una sola arma a ripeti-
             Carabinieri. Alcuni fucili molto precisi e efficienti furo-  zione automatica. Questa nuova macchina fu assegnata
             no accoppiati a ottiche di tipo Scheibler e Amigues, prove-  anche ai Carabinieri Reali che sul fronte e in seconda li-
             nienti dalla dismissione di una fornitura francese e con-  nea svolgevano il loro delicato servizio. Il vero valore di
             segnata a singoli militari che eccellevano nel tiro a lunga   tale mitragliatrice raffreddata ad acqua si ebbe una volta
             distanza tanto da essere comandati al servizio di “tirato-  impiegata in trincea. Fu una vera sorpresa perché in ses-
             ri scelti”.                                         sione di prova risultava una cadenza di tiro molto bassa
             Dispositivo taglia reticolati per fucile modello 91  (300/400 colpi al minuto) dovuta al suo caricatore a cas-
                                                                 setta contenente 50 colpi calibro 6,5x52 mm (durante il
             si tratta di un congegno in acciaio infilato alla baionet-  conflitto furono adottati caricatori da 100 colpi) che la-
             ta innestata e fissato alla canna dell’arma ren-               sciava uno spazio relativamente lungo di ri-
             dendo il tutto solidale tramite alette di rite-                       carica tra un pacco e l’altro. Questo
             gno. Il dispositivo rimaneva posizionato sopra                                    sistema di alimenta-
             la baionetta e davanti la canna; in questo modo il                                    zione si rilevò
             militare passando la baionetta sotto il reticolato facendo
             entrare quest’ultimo negli intagli a V e spingeva per ten-
             derlo, bastava sparare un colpo per recidere il filo che
             grazie a queste V risultava allineato con la canna.
             Un dispositivo simile chiamato “di tipo A” era
             stato pensato per il tiro contraereo che per-
             metteva all’operatore di mirare aeromobi-
             li in avvicinamento e in allontanamento.
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