Page 123 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CaPItoLo QUINto
Il Servizio Informazioni fino a Vittorio Veneto
5.1 LA RIORGANIzzAzIONE DELL’OTTOBRE 1916
i contrasti tra gLi uffici informazioni e situazione
La sovrapposizioni di alcuni compiti dell’Ufficio I e di quello Situazione aveva generato nume-
rosi screzi tra questi due organismi riguardanti soprattutto la gestione delle fonti informative.
L’Ufficio Situazione ed Operazioni di guerra aveva competenze in materia d’informazioni tra-
mite un’apposita sezione che riceveva notizie sul nemico fornite non solo dall’Ufficio informa-
zioni, ma anche dagli addetti militari, dalle missioni di collegamento con le potenze dell’Intesa
e dagli ufficiali di collegamento.
Le fonti dell’Ufficio Informazioni erano, invece, essenzialmente gli agenti all’estero e gli uffici in-
formazioni dei comandi d’armata, anche se questi ultimi tendevano sempre più a rapportarsi anche
con altri enti del Comando Supremo, primo fra tutti l’Ufficio Situazione ed inclusi, talvolta, anche
il Capo e il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito in persona. Si creò, quindi, un progressivo
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distacco tra gli uffici informazioni d’armata e l’Ufficio I che portò a gravi inconvenienti, alimen-
tando un certo spirito di fronda, antagonismi ed incomprensioni sulla linea di comando, a tutto
danno del rendimento del servizio. L’Ufficio Informazioni, da parte sua, nel settembre del 1915,
aveva chiesto al Reparto Operazioni di potersi avvalere maggiormente delle informative prodotte
dagli addetti militari, che in via prioritaria affluivano all’Ufficio Situazione di Guerra.
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Nello stesso mese, l’Ufficio del Capo di Stato Maggiore aveva ordinato che «le notizie dell’
Ufficio I interessanti la situazione (eccezion fatta per quelle di carattere strategico, aventi una
certa attendibilità ed importanza, le quali dovranno continuare ad essere qui trasmesse subito
direttamente) converrà siano passate all’Ufficio Situazione, che le vaglierà e le riassumerà nei
propri bollettini» , privilegiando così l’Ufficio Situazione rispetto all’Ufficio I.
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Nel febbraio 1916, i contrasti tra i due Uffici raggiunsero l’apice, tanto da costringere Cadorna,
ad intervenire, ribadendo come l’organo deputato alla ricostruzione del quadro di battaglia e
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dello schieramento del nemico fosse l’Ufficio Situazione di Guerra:
Mi preme chiarire bene, una volta per tutte, che l’Ufficio Informazioni, mediante gli svariati
e spesso incerti mezzi di cui dispone, segue tutte le tracce che gli si presentano, e raccoglie
tutte le notizie che gli affluiscono dalle varie fonti, comunicandole poi ai comandi interessati
perché vi portino la loro attenzione, e possano, al caso, controllare le notizie stesse. E ciò
1 Il 13 febbraio 1916 con circolare n. 1901 all’oggetto Formazione di guerra dell’esercito austro-ungarico, l’Ufficio
Situazione ed Operazioni di Guerra chiese concorso a tutti gli uffici informazioni d’armata, di tenere continuamente aggior-
nata la situazione nemica, «comunicando tutte quelle attendibili notizie che possono servire a rendere il presente documen-
to sempre più rispondente al vero», AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici.
2 «Questo Ufficio Informazioni riceve presentemente comunicazione dei telegrammi inviati dagli addetti militari, ma non
delle relazioni che essi trasmettono al Comando Supremo, le quali sono rimesse dall’Ufficio Segreteria di codesto Reparto all’
Ufficio Situazione ed Operazioni di Guerra, presso il quale ultimo esse rimangono» (promemoria in data 7 settembre 1915, Re-
lazioni degli addetti militari, Comando Supremo – Ufficio Informazioni, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici).
3 Promemoria in data 8 settembre 1915 del Comando Supremo – Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, AUSSME,
fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici.
4 Erano state le missioni militare alleate, che, notando la differenza tra le situazioni sul nemico presentate dai due Uffici
del Comando Supremo, avevano chiesto spiegazioni e fatto emergere il problema. Secondo Odoardo Marchetti l’Ufficio
Situazione dava la preferenza alle notizie desunte dagli interrogatori dei prigionieri, diffidando degli informatori all’estero.
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