Page 118 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
siva in grande stile che verrebbe effettuata nel Trentino
sul fronte Valsugana-Adige con speciale intensità sugli
altipiani in modo da aprire le tre grandi linee di Val
d’Astico, Val d’Assa, Vallarsa. L’avanzata delle fanterie
avverrebbe dopo una violenta preparazione d’artiglie-
ria di cui si starebbe ammassando ingenti quantità sugli
Altipiani. […] Continui movimenti ferroviari e di co-
lonne di fanteria, carri ed artiglierie sono ovunque e
continuamente segnalati lungo tutto il fronte del corpo
d’armata, dall’Adige al Brenta. Sta inoltre il fatto che
le notizie stesse per quanto in forme meno precise ed
alquanto ridotte sono ripetute concordemente da tutti i
prigionieri e disertori austriaci di questi ultimi tempi.»
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Tali notizie vennero confermate da ricognizioni aeree e
dalla contemporanea segnalazione di partenze di repar-
ti dal fronte isontino per il Trentino.
Ad aprile l’Ufficio informazioni del comando 1ª Ar-
mata redasse bollettini sulla situazione delle forze con-
trapposte che colsero con ottima approssimazione il
reale schieramento nemico. La grave minaccia che si 4.10 Tullio Marchetti che comandò a lungo
l’Ufficio Informazioni della 1 Armata in
a
stava addensando sulla 1ª Armata venne percepita an- Trentino
che dall’Ufficio Informazioni del Comando Supremo,
che nel notiziario n. 2307 del 23 aprile ritenne «come probabile l’azione offensiva da svolgersi
sulla fronte del Trentino meridionale e da effettuarsi a breve scadenza, forse fra una settimana,
al massimo fra due». Il Servizio informazioni, oltre a prevedere giustamente la zona di attacco
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e orientativamente il periodo di svolgimento e calcolare la composizione della massa nemica,
seppe anche escludere la partecipazione di forze tedesche all’offensiva ed eventuali azioni con-
correnti dall’Isonzo, dalla Carnia o dal Cadore.
Nonostante le ripetute informazioni sull’offensiva progettata, l’Ufficio Situazione rimase scet-
tico fin quasi all’ultimo sulla portata dell’attacco nemico, forse influenzato da Cadorna, che
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non credeva ad un’operazione in grande stile, in un momento in cui anche gli austro-ungarici
sapevano dell’imminente offensiva del generale russo Brussilof sul fronte orientale. Comun-
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87 Foglio n. 2410 in data 3 aprile 1916, Disertore: Roberto Vaja, comando V Corpo d’armata, AUSSME, fondo E-1 Carteg-
gio sussidiario armate. Anche gli uffici informazioni della 2ª e 3ª Armata segnalarono ingenti trasporti di forze austro-un-
gariche verso il fronte trentino.
88 Un tenente boemo disertore ritenuto altamente attendibile, a fine aprile fornì informazioni dettagliate sui piani austriaci:
«L’offensiva contro l’Italia sboccando dal Trentino è sempre stata il chiodo fisso del gen. Conrad: tutti ne parlavano sem-
pre e ne parlano tuttora ed il disertore ritiene che l’azione sarà veramente di grande stile e proporzionata al risultato che
il comando austriaco si ripromette» (promemoria in data 28 aprile 1916, Supplemento di interrogatorio del tenente Anton
Krecht, comando 1ª Armata – Ufficio informazioni, AUSSME, fondo E-1 Carteggio sussidiario armate).
89 Il tenente colonnello Tellini, capo dell’Ufficio Situazione, ancora il 3 aprile, scriveva: «In complesso si è tuttora di avviso,
avviso avvalorato dall’impressione che si prova leggendo le intercettazioni telefoniche del nemico, che il comando a.u. non
possa eseguire operazioni offensive di grande stile e che tutta la sua attività alla nostra fronte è diretta a tenere le posizioni
attuali e forse a correggerne la linea più avanzata» (promemoria in data 3 aprile 1916, Circa le voci di offensiva di grande
stile da parte dell’Austria-Ungheria, Comando Supremo – Ufficio Situazione ed Operazioni di Guerra, AUSSME, fondo
E-2 Comando Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale).
90 Il 18 aprile, comunque, Cadorna avvisò l’Intendenza Generale che: «Le informazioni fin qui raccolte, l’accertato adden-
sarsi di forze nemiche in corrispondenza della 1ª Armata nostra, fanno in complesso ritenere non soltanto possibili ma assai
probabili operazioni di qualche entità nelle regioni di Val Lagarina, Altipiani e Valsugana», mentre il 26 dello stesso mese
informò i francesi che «informazioni sicure concordano nel fare ritenere molto prossima un’azione offensiva austriaca dal
Trentino sulle nostre retrovie con una massa che per ora ha raggiunto la forza di circa 10 divisioni.»
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