Page 113 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUARTO
trincea e proclami, che, se inizialmen-
te non ebbe lo sviluppo registrato nel
1918, certo non fu di poco conto.
Nelle prime fasi del conflitto, le fun-
zioni propagandistiche e di controllo
della stampa furono svolte dal Reparto
Operazioni attraverso alcuni suoi Uffici:
quello Situazione preparava i Bollettini
di guerra del Comando Supremo; quello
Informazioni diffondeva alla stampa ed
agli addetti militari dell’Intesa alcuni co-
municati sulle operazioni; la Segreteria
emanava, tra l’altro, circolari di caratte-
re morale e teneva relazioni col Gover-
no e con le autorità politiche e militari
dei paesi alleati. Una tale suddivisione
di compiti tra uffici, impegnati in modo
diverso in attività di propaganda e con-
tropropaganda, non facilitò quell’unicità
d’indirizzi che la materia richiedeva.
Per diffondere informazioni sull’an-
damento della campagna, il Comando
Supremo disponeva inizialmente di po-
chi mezzi tra cui i comunicati ufficiali
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che vertevano su argomenti di caratte-
re militare (illustrazioni al bollettino
di guerra, notizie sul nemico, ecc.) o 4.6 Coperta di un rotocalco tedesco tendente a dimostrare il
smentivano false notizie fatte circolare buon trattamento dei prigionieri e a istigare diserzioni e facili
dal nemico. rese dei soldati italiani
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Avvertita l’importanza della divulga-
zione di notizie da parte della stampa, al fine di creare il consenso dell’opinione pubblica sulla
giustezza della guerra, già nel luglio-agosto 1915 furono organizzate le prime visite guidate
di giornalisti italiani e stranieri al fronte, che consentirono agli inviati di guerra più puntuali
corrispondenze sull’andamento delle operazioni militari. Nel gennaio 1916 fu consentito a un
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ristretto numero di giornalisti in rappresentanza di una trentina di testate, di stazionare perma-
nentemente in zona di guerra. Alla stessa data il Comando Supremo decise di creare un Ufficio
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69 Tali mezzi comprendevano il Bollettino di guerra; gli stringati comunicati diramati dell’agenzia Stefani, prodotti dallo
stesso Comando Supremo ed inviati per l’approvazione alla Presidenza del Consiglio e talvolta anche al Ministero degli
Esteri ai fini della diramazione fuori dall’Italia; i riassunti delle operazioni, compilati dall’Ufficio Situazione al termine di
importanti cicli operativi e diffusi in Italia e all’estero per il tramite della Presidenza del Consiglio e dell’agenzia Stefani.
Al fine di meglio rispondere alle esigenze di informazione dell’opinione italiana ed estera, nel corso del 1916 il Comando
Supremo iniziò ad emanare, oltre al consueto bollettino giornaliero, anche un commento esplicativo per porre meglio in
luce le azioni ed i risultati dei combattimenti (circolare n. 15072 in data 1° ottobre 1916, Trasmissione di notizie, Comando
Supremo – Ufficio Situazione ed Operazioni di Guerra, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici).
70 Nicola della Volpe, Esercito e propaganda nella grande guerra, SME-Ufficio Storico, Roma, 1989, pp. 12-13.
71 Circolare n. 2092 in data 12 luglio 1915, Visita di giornalisti alla zona di guerra, Comando Supremo – Ufficio Informazioni,
AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici. La circolare conteneva, in allegato, anche le Norme per una visita
di giornalisti alla zona di guerra.
72 Circolare n. 223 in data 15 gennaio 1916, Permanenza di giornalisti alla fronte, Comando Supremo – Ufficio Segreteria,
AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici.
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