Page 108 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
P. 108

LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               comandi militari territoriali per il pagamento di confidenti infiltrati nelle masse operaie ed organiz-
               zazioni politiche locali.  Il controspionaggio militare collaborò con la Direzione Generale della
                                    43
               Pubblica Sicurezza, in particolare con l’Ufficio centrale d’investigazione creato per le esigenze della
               guerra, non solo per la lotta contro i sovversivi, ma anche nella ricerca degli imboscati, dei disertori e
               dei renitenti, che trovavano rifugio sia nell’interno del Paese sia all’estero, soprattutto in Svizzera. 44


               La vigiLanza deLLe retrovie
               Nell’estate 1915 ci si preoccupò per l’attività di guerriglia svolta in alcune parti del territorio
               austro-ungarico conquistato nel primo balzo offensivo e divenuto retrovia del fronte italiano, ove
               erano stati lasciati «emissari col mandato di esercitare il brigantaggio per il doppio scopo di mo-
               lestare le nostre operazioni e di provocare dolorosi atti di repressione a danno delle popolazioni.
               Trattasi di uomini della Landsturm, di gendarmi, di guardie forestali naturalmente travestiti, che
               dispongono di armi e munizioni d’ordinanza e che sono stati pagati dal governo austriaco con
               premi di mille corone e più. Essi hanno sparato e continuano qua e là a sparare alle spalle delle
               nostre truppe, contro isolati, contro ufficiali, contro salmerie».
                                                                        45
               Si moltiplicarono, così, disposizioni per il controllo delle zone di retrovia, da effettuare median-
               te: «frequentissime e improvvise visite negli alberghi, nelle locande (anche d’infimo ordine)
               […] nelle case dove si affittano stanze, non trascurandosi le case di prostituzione autorizzate o
               no, mediante pattuglie di carabinieri in borghese; l’esame dei documenti di qualsiasi persona in
               borghese transitante nelle zone d’operazioni; il controllo dei treni; la proibizione dell’accesso
               in zona d’operazioni e in zona di retrovie di sudditi appartenenti a nazioni nemiche e neutrali
               anche se munite di  commendatizie rilasciate per uso industriale; la revisione dei passaporti per
               l’interno che vengono rilasciati dalle autorità comunali con estrema facilità, anche a sudditi
               stranieri».
                        46
               Il servizio di vigilanza in tutta la zona di guerra era affidato all’Arma dei Carabinieri, mobilitata
               e territoriale, che doveva garantire la sicurezza del territorio contro infiltrazioni nemiche, circo-
               lazione di spie o di elementi pericolosi. I Carabinieri dovevano inoltre vigilare sullo sbandamen-
               to o l’abusivo allontanamento di militari isolati e assicurare la regolare circolazione delle truppe
               e dei convogli sulle vie di comunicazione, curando l’osservanza delle norme di polizia stradale.
               Tale servizio, esercitato mediante posti fissi di sbarramento e di controllo, pattuglie di colle-
               gamento e vigilanza e squadriglie mobili, era fornito: nella zona d’operazioni, esclusivamente
               dai carabinieri divisionali; nella zona delle retrovie, sia dai carabinieri territoriali, sia da quelli
               mobilitati presso le intendenze, le armate e i corpi d’armata; lungo la linea di delimitazione fra la
               zona delle retrovie e l’interno del Paese, dalle legioni territoriali interessate sotto la sorveglianza
               dell’Ispettore generale delle retrovie.
                                                 47
               Non si mancò di ricorrere anche all’internamento di civili sospettati di essere agenti del nemico,

               43   Foglio n. 25294 in data 18 ottobre 1917, Fondi per l’organizzazione di un servizio di confidenti, Ministero della Guerra
               – Segretariato Generale, AUSSME, fondo F-17 Ufficio R e Ufficio I.
               44   Ad esempio, nel novembre 1917 la Sezione R segnalò un anarchico italiano residente a Berna che era riuscito a far espa-
               triare in Svizzera 219 disertori.
               45   Foglio a firma del generale Porro dell’Ufficio Informazioni inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 14 giugno
               1915, AUSSME, fondo F-17 Ufficio R e Ufficio I.
               46   Allegato al foglio n. 22039 in data 11 luglio 1916, Spionaggio militare. Sorveglianza in zona di operazione e delle retro-
               vie, comando 1ª Armata, AUSSME, fondo E-1 Carteggio sussidiario armate.
               47   Il 9 giugno 1916 con circolare n. 21736 erano stati istituiti l’Ispettore generale delle retrovie e gli ispettori delle retrovie
               d’armata al fine di migliorare la sicurezza e l’ordine nelle zone a tergo della linea del fronte. Si veda anche la circolare n.
               19900 in data 3 luglio 1916, Attribuzioni degli ispettori delle retrovie, Intendenza Generale. Per la zona di guerra si veda
               Circolare n. 28620 in data 26 agosto 1918, Norme per la vigilanza ed il controllo nella zona di guerra, Comando Supremo
               – Ufficio Affari Generali, AUSSME, fondo M-7 Circolari uffici vari. In tale zona l’attuazione del servizio era lasciata alla
               responsabilità e iniziativa delle rispettive grandi unità.


                108
   103   104   105   106   107   108   109   110   111   112   113