Page 104 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
P. 104
LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Nel corso del 1917 e 1918 sarà sempre più approfondito lo studio dei risultati degli interrogatori,
pubblicando anche opuscoli a stampa contenenti dati statistici su origine, reparto d’appartenen-
za, stato fisico, età, precedenti di lavoro, grado di istruzione, ecc., oltre a stralci di loro deposi-
zioni e giudizi in merito all’andamento della guerra, alle condizioni politico-economiche della
Duplice Monarchia ed al morale della popolazione. 31
La pubblicazione del gennaio 1918 Norme generali per il servizio informazioni sul nemico pres-
so le truppe operanti edita dall’Ufficio Situazione, Comunicati di Guerra e Missioni all’Estero
confermerà che «gli interrogatori di prigionieri e disertori nemici costituiscono la fonte più pre-
ziosa delle informazioni» e lo stesso Ronge riconoscerà «l’abilità del Servizio Informazioni ita-
liano negli interrogatori di prigionieri con l’impiego di “fiduciari” opportunamente addestrati».
32
cattura di documenti
La cattura di prigionieri o disertori e l’ispezione dei cadaveri di soldati nemici consentiva il seque-
stro di documenti personali, oltreché militari, il cui esame poteva tornare molto utile al servizio
informazioni. Un paragrafo delle Norme generali per il servizio informazioni sul nemico, dedicato
all’esame dei documenti e delle corrispondenze tolti al nemico pone in evidenza «l’importanza del-
le notizie che si possono ricavare dai documenti, anche da quelli apparentemente di nessun valore,
quando siano esaminati da persone competenti che dispongano di larghi mezzi d’indagine, e della
conseguente necessità di consegnarli al più presto agli organi del Servizio Informazioni». La norma
stabiliva quindi che tutti i documenti (comprese le carte topografiche, le corrispondenze private,
ecc.), trovati addosso ai prigionieri o disertori, fossero sequestrati dai comandi delle truppe in linea,
e inviati immediatamente, in piego chiuso, ai centri di raccolta informazioni.
In previsione d’importanti operazioni con eventuali occupazioni si doveva, con l’ausilio degli
uffici informazioni d’Armata, costituire presso i comandi di brigata di fanteria piccoli nuclei
di militari, guidati da un ufficiale capace, espressamente incaricati della ricerca e del sequestro
dei documenti nemici. Si addestrarono, così, nuclei di “arditi speciali”, dedicati al recupero di
33
incartamenti e documenti classificati rinvenuti sulle posizioni nemiche appena occupate.
34
In particolare, dall’esame della corrispondenza privata si poteva risalire al numero dell’ufficio
militare di posta da campo, che serviva determinate grandi unità operative e da questo dedurre
la situazione del nemico in quella zona di operazioni. L’Ufficio Informazioni del Comando Su-
35
essenzialmente a noi interessa, cioè per stabilire giornalmente la forza e la dislocazione del nemico; alla loro cattura devesi
pertanto portare speciale cura da parte dei comandi. […] Qualora non fosse sufficiente a raggiungere lo scopo l’invio di
apposite pattuglie e distaccamenti, non si deve esitare ad impiegare anche reparti maggiori pur di chiarire la situazione.»
31 La sezione informazioni della 3ª Armata pubblicò alla fine del 1917 l’opuscolo Le condizioni interne della Monarchia au-
stro-ungarica (dal carteggio dei prigionieri) ottenuto dallo spoglio delle corrispondenze dei prigionieri catturati nel corso
dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. La pubblicazione riportava ampi stralci e riassunti di lettere inviate dai familiari di
militari al fronte, dalle quali si evincevano le condizioni economiche (finanze e valori, situazione alimentare, generi diversi
di consumo, situazione agraria), sociali, morali e politiche dell’impero austro-ungarico nello scorcio del 1917. Della stessa
sezione le pubblicazioni a stampa: Inchieste e statistiche sui prigionieri A.U. catturati nelle azioni di agosto-settembre
1917 e concentrati al campo di Bagnaria Arsa; Inchieste statistiche sui prigionieri A.U. catturati nella battaglia del Piave
(giugno-luglio 1918) e concentrati al campo della 3ª Armata.
32 M. Ronge, Spionaggio, op. cit., p. 318-319.
33 Per facilitare il controllo di documenti militari a carattere personale catturati al nemico esisteva una apposita guida ripor-
tata nell’allegato Norme particolari per l’esame di documenti e corrispondenze nemici alla pubblicazione e che includeva
anche copie dei vari stampati e moduli in uso presso l’esercito austro-ungarico, come il foglio di licenza ed i brevetti di
decorazioni al valor militare.
34 «Squadre speciali mandate da questo comando sul campo di battaglia hanno raccolto un preziosissimo materiale di carte,
documenti, ecc. del nemico che possono far ricostruire tutta l’organizzazione austriaca sul nostro fronte, la cui conoscenza
perfetta è una degli elementi di vittoria» (foglio n. 1175/P in data 26 giugno 1918, Documenti nemici, comando 8ª Armata
– ufficio informazioni, AUSSME, fondo F-3 Carteggio sussidiario prima guerra mondiale).
35 Si veda il bollettino n. 140 in data 9 ottobre 1915 dell’ufficio informazioni del comando della 2ª Armata all’oggetto
Servizio postale e suo funzionamento, possibilità di ricavare dati sulla dislocazione dei reparti e formazioni delle grandi
104