Page 102 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               liano con la stampa, con la Maison de la Presse e con gli organi addetti alla censura francese.
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               In considerazione dell’impiego sul fronte francese di un contingente austro-ungarico si costi-
               tuirà, nell’ottobre 1918, un Ufficio di raccolta delle informazioni sulle forze austro-ungariche
               e tedesche operanti sul fronte occidentale, diretto dal colonnello Caforio ed allocato presso la
               Missione Militare Italiana a Parigi. 25


               interrogatori di prigionieri e disertori
               Tra le sorgenti di notizie sull’esercito austro-ungarico utilizzate dal servizio informazioni, la più
               copiosa e spesso la più importante era l’interrogatorio di prigionieri e disertori nemici, essenziali
               per la ricostruzione del quadro di battaglia dell’esercito nemico, per conoscere i suoi propositi
               offensivi e tastare il morale delle sue truppe.
               In base alla circolare n. 1113 del 28 giugno 1915 sul Trattamento ed interrogatorio dei prigio-
               nieri e disertori, i comandi di corpo d’armata avevano il compito di telegrafare volta per volta
               all’Ufficio Informazioni del Comando Supremo: il numero ed il grado dei militari catturati e dei
               disertori accolti, distinguendo gli uni dagli altri; il reparto cui essi appartenevano; la località ed
               il giorno della cattura o della presentazione. Con la circolare n. 14948 del 29 settembre 1916 fu
               ribadita l’importanza annessa dal Comando Supremo a tali interrogatori, attraverso un nuovo
               elenco di voci che dovevano comparire nei verbali e negli elenchi delle notizie raccolte da spe-
               dire all’Ufficio Situazione e Operazioni di guerra. Gli individui che si distinguevano per intelli-
               genza e istruzione o mostravano ostilità alla Monarchia asburgica potevano essere ulteriormente
               interrogati da ufficiali del Comando Supremo. Quest’ultimo compilava anche sintesi dei verbali
               d’interrogatorio di prigionieri e disertori od estratti di loro diari personali e missive private, che
               venivano riportati su appositi bollettini informativi e diramati a tutte le unità e reparti fino al
               livello di reggimento.
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               Dai disertori, che numerosi raggiungevano le linee italiane nell’imminenza di grandi operazioni
               pianificate dal Comando Supremo austro-ungarico, l’Esercito Italiano poté avere sentore chiaro
               e preciso, con qualche giorno di anticipo, del momento dell’attacco avversario e dell’area in-
               vestita.  Sarà così prima della Spedizione punitiva austro-ungarica del maggio 1916, prima del
               devastante attacco coi gas sul San Michele del giugno 1916, prima della dodicesima offensiva
               dell’Isonzo dell’ottobre 1917 che portò allo sfondamento di Caporetto e prima della battaglia del
               Solstizio del giugno 1918.
               Dall’interrogatorio di ufficiali, soprattutto quelli disertori, si potevano trarre informazioni del-
               la massima importanza, riguardanti ad esempio, i motivi di scelte operative dell’alto coman-
               do austro-ungarico, come l’interruzione dell’offensiva in Trentino del maggio-giugno 1916 e il
               successivo arretramento su posizioni maggiormente difendibili di cui si dirà più avanti. Da tali
               interrogatori si potevano ricavare inoltre interessanti giudizi sulle truppe e sulla tattica italiana
               di guerra. come il seguente:

                     Gli ufficiali sono tutti sorpresi oltre che del numero grandissimo delle truppe italiane e delle
                     classi relativamente giovani che fanno il servizio di retrovia, del sistema di tenere in linea
                     ammassati uno vicino all’altro tanti uomini. Gli austriaci in linea non tengono mai più di un
                     uomo ogni 10 metri e molte volte ogni 20 metri. L’azione delle artiglierie procura così danni
                     molto minori. «Io, disse il tenente effettivo di origini jugoslave, quando ho visto l’ammas-


               24   La sezione cooperò intensamente anche con la censura politica e la propaganda organizzata dalla Presidenza del Consiglio
               italiana.
               25   Foglio n. 1 ITO in data 9 ottobre 1918, Centro informazioni sulle truppe nemiche operanti sulla fronte occidentale, Mis-
               sione Militare Italiana in Francia, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici.
               26   Si veda Filippo Cappellano, Servizio Informazioni e posta militare nemica, in Gilda Gallerati – Cosmo Colavito (a cura
               di), La comunicazione nella grande guerra, Convegni di Polo culturale MISE, Roma, 2016.


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