Page 152 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




                                                                        sioni degli aeroplani e dei palloni
                                                                        da  osservazione.  L’impiego  delle
                                                                        ricognizioni aeree per l’individua-
                                                                        zione delle sistemazioni difensive
                                                                        del nemico e la vigilanza sui suoi
                                                                        centri di vita e retrovie, prima af-
                                                                        fiancò, poi superò per importanza
                                                                        le osservazioni e le fotografie fatte
                                                                        da terra.
                                                                        In previsione dell’offensiva nemi-
                                                                        ca  del  Solstizio,  una  squadriglia
                                                                        d’aviazione  venne  messa  a  com-
                                                                        pleta  disposizione  del  Servizio
                                                                        Informazioni  col  «primo  compito
                                                                        da adempiere la ricognizione foto-
                                                                        grafica completa ed accurata della
                                                                        sistemazione nemica sulla sinistra
               5.11 Foto aerea di un’ansa del Piave con ben visibili le linee con-  del Piave, dal Montello al mare con
               trapposte e gli effetti dei bombardamenti
                                                                        speciale riguardo alla determina-
               zione delle postazioni di bombarde e di artiglierie».
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               Sempre dal maggio 1918, la collaborazione tra il Corpo Aeronautico ed il Servizio Informazioni
               si sviluppò, a sostegno delle missioni speciali di informatori e di sabotatori, attraverso aviolanci,
               avio rifornimenti e atterraggi in territorio nemico.
               A partire dall’estate 1918 velivoli terrestri prima e idrovolanti poi trasportarono nei territori oc-
               cupati del Friuli e del Veneto ufficiali informatori, alcuni dei quali anche paracadutati, che con
               l’aiuto della popolazione esercitarono attività di spionaggio. Le notizie raccolte erano trasmesse
               oltre le linee prevalentemente con piccioni viaggiatori o mediante teli da segnalazione stesi su
               campi e fotografati da ricognitori aerei.
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               Per dare unità di comando e di indirizzo alla partecipazione dell’aviazione alle missioni speciali,
               nel settembre 1918 venne costituito il Gruppo speciale d’aviazione I.
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               Furono svolte infiltrazioni anche a mezzo natanti sul lago di Garda e sul mar Adriatico in colla-
               borazione con la Regia Marina.
               Alle missioni informative seguirono, sul finire del conflitto, quelle di sabotaggio e di guerriglia nelle
               retrovie nemiche organizzate dagli uffici informazioni d’armata,  in particolare da quello della 3ª
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               Armata, che diede vita a Mogliano Veneto ad un centro di formazione per sabotatori.  In tali azioni
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               91   Circolare n. 675 in data 24 maggio 1918 del Comando Supremo – Comando Superiore d’Aeronautica, AUSSME, fondo
               M-7 Circolari vari uffici. Il Servizio Informazioni prese anche l’iniziativa di stabilire uno speciale servizio di posta aerea per
               dar modo ai soldati originari delle terre invase di poter recapitare ai propri parenti messaggi contenuti in cartoline riprodotte su
               manifestini lanciati da velivoli del Corpo aeronautico sui luoghi di origine (circolare n. 4624 in data 28 marzo 1918, Piccola
               posta aerea per i territori invasi, Comando Supremo – Sezione U, AUSSME, fondo M-7 Circolari vari uffici).
               92   Promemoria in data 18 luglio 1918, Organizzazione del servizio informazioni sul nemico nelle regioni invase, comando
               3ª Armata – ufficio informazioni, AUSSME, fondo F-3 Carteggio sussidiario prima guerra mondiale.
               93   Circolare n. 1309 in data 28 agosto 1918, Campo d’aviazione di Ca Tessera per servizi speciali, Comando Supremo –
               Comando Superiore d’Aeronautica, AUSSME, fondo M-7 Circolari vari uffici.
               94   La prima azione di sabotaggio dietro le linee nemiche fu svolta dall’ufficio informazione della 1ª Armata col ricorso ad elementi
               del XXIII Reparto d’assalto già nel maggio 1917 (Vincenzo zazzaro, La “Giovane Italia”, “Storia Militare” n. 25 ottobre 1995).
               95   Si vedano, in particolare: Nino Sales, Missioni speciali della Terza Armata, Istituto edizioni accademiche, Udine, 1940;
               Guido Manacorda, La Giovane Italia. Storia di una gesta di guerra maggio-novembre 1918, Morcelliana, Brescia, 1935;
               Alessandro Tandura, Tre mesi di spionaggio oltre Piave. Agosto – ottobre 1918, Longo & zoppelli, Treviso, 1934; Camillo
               De Carlo, La spia volante. Ricordi delle gesta d’oltrepiave, Brentano’s, New York, 1919; Giovanni Battista Luzzatti, Missioni
               speciali di guerra segreta, libro IV La missione ten. D’Attimis ten. Montegnacco, Istituto edizioni accademiche, Udine, 1939.

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