Page 147 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINTO
per il proficuo impiego dell’Opera mutilati di guerra
e con i comandi d’armata per l’azione di propaganda
svolta dai loro uffici informazioni. Nel corso del
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1918 furono istituiti uffici stampa e propaganda an-
che presso i comandi di corpo d’armata territoriale e
uffici sezionali presso i comandi di presidio.
5.6 UTILIzzAzIONE DI PRIGIONIERI
E DISERTORI
i reparti voLontari cecosLovacchi, romeni
e jugosLavi
Dopo Caporetto, la propaganda sul nemico tesa ad
alimentarne le contrapposizioni interne ed a favorire
le aspirazioni di indipendenza delle nazionalità che
componevano l’Impero asburgico, riprese vigore
con l’impiego di disertori e prigionieri irredenti nel
Servizio Informazioni, e condusse poi a costituire
reparti organici a livello di compagnia/battaglione/
reggimento, raggiungendo il suo acme con la forma-
zione delle legioni cecoslovacca e romena.
Dall’inizio del 1918, i prigionieri cecoslovacchi,
romeni, jugoslavi (serbo-croati-sloveni) e polacchi,
furono collocati in campi di concentramento sepa-
rati dal resto dei militari austro-ungarici, al fine di
favorirne il reclutamento come volontari. 5.8 Manifesto di propaganda sull’intervento
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Uno dei più attivi collaboratori del servizio informa- dell’Esercito statunitense, diretto al fronte in-
zioni italiani fu il disertore boemo Francesco Hlavacek. terno italiano e poi tradotto in varie lingue per
quello austroungarico
Passato agli italiani il 10 agosto 1916, portando con
sé numerosi documenti, carte e schizzi delle posizioni nemiche, dopo i primi interrogatori, ri-
mase per circa un mese presso il comando d’artiglieria del II Corpo d’armata fornendo, di osser-
vatorio in osservatorio, numerose indicazioni utili sulle posizioni e sugli apprestamenti nemici.
Riassunse poi le notizie e i dati che aveva raccolto con un lavoro di parecchi mesi, in un lucido
memoriale, trasmesso in copia anche al Comando Supremo, che conteneva un progetto di attacco
dell’altopiano della Bainsizza.
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Prima dell’offensiva del maggio 1917 fu richiamato in zona di guerra e messo a disposizione del
comando della 47ª Divisione alla quale era stato affidato il compito dell’azione dimostrativa su
78 Nel marzo 1918 la Legione mutilati di guerra per la propaganda e la distribuzione di doni fra le truppe combattenti era
passata alle dirette dipendenze del Servizio Informazioni. L’Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra era
sorta a Milano su iniziativa del capitano Dante Dall’Ara.
79 Con circolare n. 11054/A del 18 agosto 1918, il Servizio Informazioni diede disposizione «che i prigionieri a.u. rico-
nosciuti o sospettati come massimalisti siano accentrati al campo raccolta prigionieri della 6ª Armata.» Furono lanciati
manifesti di propaganda sulle truppe ungheresi, il cui tema era quello della salvezza della nazione magiara, da ricercarsi
attraverso «la sua totale separazione dall’alleanza con la Germani e dall’unione con l’Austria, e più tardi nel suo rinnova-
mento economico e sociale su basi sinceramente democratiche contro l’oligarchia feudale dei latifondisti nobili o annobi-
liti» (Seconda relazione sui lavori della Commissione Centrale di Propaganda sul Nemico, 1° novembre 1918, Comando
Supremo).
80 Promemoria N° 15109 del 2 ottobre 1916, Memorie di un ufficiale disertore dell’Esercito austriaco circa una nostra even-
tuale operazione tra Aussa e Descia, Ufficio Situazione e Operazioni di guerra , AUSSME, fondo E2, busta 67.
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