Page 150 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               battaglia dei Tre Monti, che ebbe lo scopo principale di dimostrare al nemico la ripresa delle
               capacità offensive dell’Esercito Italiano. Nei mesi di marzo-aprile furono captati i preparativi
               per un’azione offensiva in grande stile da parte avversaria, senza però il concorso tedesco e con
               incertezza sulla direzione d’attacco. Il 28 maggio 1918 Diaz scrisse al generale francese Foch,
               Comandante in Capo delle Forze Alleate, che:


                     Le notizie raccolte in questi ultimi giorni, e provenienti sia da fonte diplomatica, sia dagli
                     interrogatori dei prigionieri e dei disertori, non lasciano più dubbio sulla intenzione del
                     nemico di sviluppare in epoca molto prossima, e non appena le condizioni atmosferiche lo
                     permettano, un attacco in grande stile sulla fronte del Piave, sussidiato da altro attacco pure
                     in forze nel settore montano, che interesserebbe le regioni del Grappa e dell’Altopiano di
                     Asiago. Tali notizie sono ripetute, concordi e confermate anche da altre notizie fornite da
                     nostri ufficiali recentemente rientrati dalla prigionia. E ad esse dà maggiore valore l’accerta-
                     mento delle notevoli forze avversarie e la segnalazione di quelle che appariscono in riserva
                     lontana, nonché i preparativi di tutti i generi dei quali si hanno sicure indicazioni sia da rico-
                     gnizioni aeree, sia a mezzo di fiduciari czechi sui quali sappiamo di poter fare assegnamento
                     di verità, tanto in sé quanto per le conferme che successivamente ci giungono.
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               Secondo un telegramma inviato il 9 giugno dall’Ufficio Operazioni al Ministro della Guerra:
               «prigionieri e disertori concordano nell’affermare che un’offensiva nemica su vasta scala sareb-
               be ormai in preparazione molto avanzata. Lo schieramento delle artiglierie sarebbe completo e le
               divisioni di riserva verrebbero fatte avanzare per essere a portata delle prime linee.»
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               Il Servizio Informazioni seppe prevedere il giorno preciso dell’attacco dagli Altipiani al medio
               Piave, e precisò anche, sulla base di intercettazioni telefoniche e di dichiarazioni rilasciate da diser-
               tori dell’ultimo momento, l’ora stabilita per l’attacco consentendo all’artiglieria italiana, in alcuni
               tratti del fronte, di anticipare la preparazione nemica ed inchiodare sulle basi di partenza le fanterie
               avversarie:

                     Nei primi giorni di giugno arrivarono alle compagnie (austroungariche N. d. A.) in linea i
                     viveri e le munizioni di riserva da distribuirsi alle truppe prima dell’offensiva. Contempora-
                     neamente fu ritirata ai soldati la seconda coperta e la seconda muta di biancheria e si prov-
                     vide all’allontanamento dalla linea di tutto il materiale superfluo; verso il 7 giugno le truppe
                     in linea cominciarono ad avere un rancio migliore e più abbondante, con larga distribuzione
                     di viveri di conforto; nelle notti dal 7 all’11 giugno i battaglioni d’assalto furono inviati
                     sulle posizioni. Solo dal 4 giugno si ebbe la notizia che il comando nemico aveva fissato di
                     iniziare l’offensiva verso la metà di giugno. Successivamente si poté precisare che il nemico
                     avrebbe attaccato il mattino del giorno 15 giugno. Durante la giornata del 14 si seppe con
                     certezza che il nemico avrebbe cominciato il fuoco di preparazione di artiglieria alle 3 del
                     giorno 15. […] Per quanto il nemico avesse cercato di nascondere le sue intenzioni, sia

               86   Lettera n. 11030 in data 28 maggio 1918, Situazione militare sulla fronte italiana, Comando Supremo – Ufficio Operazio-
               ni, AUSSME, fondo E-2 Comando Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale. Le più importanti informazioni
               erano giunte, al solito, dai prigionieri e disertori nemici, come l’interrogatorio di un aviatore abbattuto in volo di ricognizio-
               ne, col compito di effettuare riprese cinematografiche della cinta fortificata di Treviso e dei tratti del Piave intorno al Ponte
               della Priula (promemoria in data 18 maggio 1918, Sommario di un primo interrogatorio di ufficiale aviatore a.u. abbattuto
               a Maserada (notizie avute a mezzo di fiduciario), Comando Supremo – Ufficio Operazioni, AUSSME, fondo E-2 Comando
               Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale).
               87   Telegramma n. 15907 in data 9 giugno 1918 del Comando Supremo – Ufficio Operazioni, AUSSME, fondo E-2 Comando
               Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale. “Quasi tutti i disertori fatti in questi ultimi giorni, confermano
               l’alacre preparazione nemica per l’imminente offensiva sul Basso Piave. I reggimenti che si trovano attualmente in riserva
               si eserciterebbero nel passaggio della Livenza tra San Stino e San Anastasio, presentando il fiume in questo tratto le stesse
               caratteristiche del Piave nel settore Noventa – San Donà” (bollettino n. 151 in data 2 giugno 1918, Notizie sul nemico,
               comando 8ª Armata – ufficio informazioni, AUSSME, fondo F-2 Carteggio sussidiario armate).

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