Page 146 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
al Piave, che aveva posto la zona di guerra a contatto con le popolazioni lombarde, emiliane e del
Veneto orientale, molte delle quali erano animate da sentimenti contrari alla guerra.
La situazione più delicata era quella dei campi di riordinamento, dove erano stati riparati gli
sbandati della 2ª Armata, situati in zone rurali dell’Emilia dove serpeggiavano sentimenti ostili
al proseguimento del conflitto. Gli uffici informazioni d’armata avevano segnalato il problema
già nel dicembre 1917, com’è documentato nell’Annesso E.
Le Norme generali per i servizi di indagine, di propaganda e di controspionaggio fra le truppe
operanti e le popolazioni e di propaganda sul nemico, emanate dal Comando supremo nell’ago-
sto 1918, recitavano:
I caratteri e i fini della guerra attuale (lunga durata, imposizione di sacrifici e di limitazioni
d’ogni sorta, moventi e scopi di giustizia e di equità internazionale e di emancipazioni na-
zionali) impongono da un lato di invigilare assiduamente lo spirito delle truppe operanti e
delle popolazioni con le quali esse vivono in contatto e di dare ogni cura alla loro prepara-
zione morale, mentre d’altra parte suggeriscono di intensificare al massimo grado l’azione
disgregatrice della compagine politico-militare del nemico mediante un’acconcia propagan-
da nelle sue prime linee e retrovie. [...]. 75
La propaganda verso L’esercito austro ungarico
Le Norme Generali poc’anzi citate riguardavano anche la propaganda sul nemico, compito
dell’Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo che coordina:
la propria azione con quella del Servizio Informazioni, del Sottosegretariato per la Propaganda
all’Estero [...] e compila i manifesti da lanciare sulle linee e sulle retrovie nemiche, o in-
carica della compilazione gli stessi uffici I.T.O. Gli uffici I.T.O. d’armata provvedono, coi
mezzi forniti dal Comando Supremo e con gli altri mezzi che a volta a volta saranno ritenuti
convenienti (manifesti, squadre di contatto, ecc.) all’azione diretta sul nemico. 76
Nell’aprile 1918 l’Ufficio Stampa si era tramutato in Ufficio Stampa e Propaganda nell’intento
di conferire maggiore unità di indirizzo e maggior vigore d’azione alla propaganda sia verso il
nemico sia fra le truppe ed infine per armonizzare l’opera dell’Ufficio con quella della costituen-
da Commissione Centrale Interalleata di Propaganda, composta anche di ufficiali degli eserciti
alleati e da esponenti delle nazionalità oppresse dall’Austria - Ungheria.
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All’Ufficio Stampa e Propaganda era devoluta la predisposizione di tutti i mezzi di propaganda
scritta ed orale, tra i quali la redazione dei manifesti tesi a disgregare l’unità dell’Impero, facen-
do leva sulla disomogeneità razziali e la compilazione dei bollettini di guerra e dei comunicati
prima affidati all’Ufficio Operazioni.
Dal 15 maggio al 1° novembre 1918 l’Esercito Italiano riversò sul nemico quasi 60 milioni di ma-
nifestini per fiaccarne il morale ed indurre alla resa i suoi soldati; sempre nel 1918 furono lanciati
oltre 9 milioni di copie di giornali di propaganda, redatti nelle varie lingue parlate nella Duplice
Monarchia. Si giunse anche a contraffare giornali di propaganda austro-ungarici, come la “Gazzetta
del Veneto”, distribuita nelle province invase e diretta alle popolazioni civili.
L’Ufficio collaborava con numerosi Enti e servizi tra i quali il Servizio Informazioni, tra l’altro,
75 Norme generali per i servizi di indagine, di propaganda e di controspionaggio fra le truppe operanti e le popolazioni e
di propaganda sul nemico, Comando Supremo, agosto 1918, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici, busta
296. Queste norme costituirono l’ultimo fascicolo della circolare Norme generali per il servizio informazioni presso le
truppe operanti
76 ibidem
77 Relazione sui lavori della Commissione Centrale di Propaganda sul Nemico, 15 maggio – 30 giugno 1918, Comando
Supremo, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – vari uffici, busta 262.
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