Page 142 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Comando Supremo e i responsabili del servizio dipendenti dai comandi d’armata furono normal-
mente collaborativi e intensi, fin dal 1915. Lo stesso Garruccio, poco dopo il suo insediamento alla
massima carica del servizio, indisse riunioni settimanali coi capi uffici informazioni d’armata e tale
prassi fu continuata anche con il comando di Odoardo Marchetti. Non mancarono anche chiamate
a rapporto di Porro e Cadorna, come in seguito di Diaz e Badoglio, nei riguardi di singoli capi
servizio d’armata per trattare particolari questioni.
gLi ufficiaLi di coLLegamento neL 1918
A causa dello scioglimento dell’Ufficio Situazione, Comunicati di Guerra e Missioni all’Estero,
nel febbraio 1918, il servizio degli ufficiali di collegamento passò alle dipendenze dell’Ufficio
Operazioni. In marzo si provvide al completo riordinamento del servizio riducendone il nume-
ro e sostituendo agli ufficiali inferiori, ufficiali superiori non risiedenti in permanenza presso i
comandi d’armata cui erano distaccati: «L’attuale servizio degli ufficiali di collegamento fissi
presso i comandi di corpo d’armata viene sostituito da un servizio di collegamento mobile di-
simpegnato presso i comandi di armata da ufficiali superiori di stato maggiore delle varie armi,
aventi spiccate attitudini al servizio stesso». Era previsto l’impiego di non più di due ufficiali
di collegamento per ogni armata, che dipendevano dal Capo centro dell’Ufficio Operazioni del
Comando Supremo. Quest’ultimo poteva disporre di qualche ufficiale di riserva da utilizzare per
turnazioni ed avvicendamenti e di altri ufficiali di stato maggiore eventualmente disponibili. I
compiti particolari assegnati ai nuovi ufficiali di collegamento erano:
Impratichirsi del terreno, delle difese, dello schieramento delle truppe e delle artiglierie sulla
fronte dell’armata presso cui sono inviati, in modo da poter prontamente rispondere ai que-
siti che fossero loro rivolti dall’Ufficio Operazioni; seguire le operazioni che avessero svi-
luppo sulla fronte dell’armata e ciò secondo direttive loro impartite dall’Ufficio Operazioni e
riferire all’Ufficio secondo le direttive medesime; eseguire ricognizioni a scopo determina-
to, secondo ordini di detto Ufficio, od anche di propria iniziativa, e riferirne succintamente;
tenersi al corrente circa il morale delle truppe, e riferire al Comando Supremo i fatti salienti;
eseguire i compiti speciali che l’Ufficio Operazioni, secondo gli ordini di S.E. il Capo di
Stato Maggiore, potesse loro affidare.
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5.5 PROPAGANDA E VIGILANzA
tentativi austriaci di creare in itaLia una seconda russia
Il Servizio Informazioni austro-ungarico utilizzò fin dal 1916 prigionieri di guerra italiani come
agenti infiltrati nel territorio del Regno, anche per indurre alla diserzione ex compagni d’arme:
«Già altra volta disertori italiani si sono avvicinati alle nostre linee più avanzate per persuadere
ed invitare altri a disertare. Ciò naturalmente poté avvenire soltanto con l’aiuto e per consiglio
del nostro nemico e perciò si ritiene di trovarsi di fronte ad un sistema preordinato, tendente a
valersi dell’opera di disertori o prigionieri per raccogliere dati o informazioni militari.»
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63 Circolare n. 5866 in data 3 marzo 1918, Servizio per gli ufficiali di collegamento, Ufficio Operazioni, AUS-
SME, fondo M-7 Circolari vari uffici. Nell’aprile 1918 erano in totale quindici gli ufficiali di collegamento in
servizio, la metà dei quali, diversamente da quanto previsto dalla circolare del 3 marzo, avevano il grado di
capitano.
64 Circolare n. 2357-RI in data 19 marzo 1916, Disertori italiani che rientrano, comando della 3ª Armata – seconda sezione
informazioni, AUSSME, fondo M-7 Circolari vari uffici. Era accaduto che un caporale degli alpini, già disertore, si era
presentato ai posti avanzati nella località di partenza, ben vestito, provveduto di viveri, di denaro ed armato di pistola da
ufficiale austro-ungarico.
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