Page 138 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
so ciascuna armata, l’ufficio
informazioni, facente parte del
comando d’armata ed alla diret-
ta dipendenza del capo di stato
maggiore dell’armata stessa;
presso ciascun comando di cor-
po d’armata, ed eventualmente
anche presso taluni comandi di
divisione o di settore, i centri di
raccolta informazioni (CRITO),
distaccamenti del rispettivo uf-
ficio informazioni d’armata,
aventi di massima, giurisdizio-
ne territoriale, per cui non se-
guivano nei cambi i comandi di
5.5 Un militare tedesco appena catturato interrogato da un Ufficiale grande unità o di settore presso
del Servizio ITO italiano sul fronte francese i quali prestavano servizio.
Era previsto che una volta a set-
timana tutti i capi degli uffici informazioni d’armata si riunissero presso il Capo dell’Ufficio
Situazione del Comando Supremo, per riferirgli le principali novità e per ricevere direttive ri-
guardanti l’andamento del servizio.
Le notizie ricevute dall’Ufficio Situazione erano ripartite, al suo interno, tra la sezione infor-
mazioni e la sezione estera. La prima, dopo aver vagliato le notizie e confrontandole con quelle
ricevute dal Servizio Informazioni dall’Ufficio delle Missioni Militari all’Estero, dagli addetti
militari, dallo spoglio della stampa, compilava giornalmente un Bollettino della situazione delle
forze nemiche secondo le informazioni pervenute a tutto il giorno, ed ogni quindici giorni una
Probabile situazione delle forze nemiche alla fronte italiana. Questi due documenti erano gli
unici da considerare come ufficiali riguardo la composizione e l’atteggiamento delle forze au-
stro-ungariche sul fronte italiano. .
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La sezione estera pubblicava giornalmente il Sommario delle notizie militari, ove erano ripor-
tate e commentate tutte le informazioni d’indole militare raccolte da fonti proprie o ricevute dal
Servizio Informazioni, riguardanti sia il fronte italiano sia quelli esteri, in particolare il france-
se e il balcanico. Il Sommario era diramato, tra gli altri, al Ministero della Guerra, agli Uffici
Informazioni d’Armata, al Servizio Informazioni, all’Ufficio Informazioni della Regia Marina e
alle missioni all’estero.
La struttura degli uffici informazioni d’armata e dei centri di raccolta informazioni poteva non
essere uniforme e variare, tanto nel numero delle sezioni e sottosezioni di cui si componevano,
quanto in quello del personale a seconda delle particolari condizioni di ciascuna armata. Di mas-
sima: un ufficio informazioni d’armata era formato da: un capo ufficio; una sezione interpreti,
traduttori, fiduciari e informatori per l’interrogatorio dei prigionieri di guerra e la traduzione dei
documenti; una sezione intercettazioni telefoniche; una sezione osservazioni da aeroplani, da
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osservatori a terra e da palloni; una sezione studi e comunicazioni.
Il centro di raccolta informazioni si componeva generalmente soltanto di un ufficiale capo cen-
tro, coadiuvato da un certo numero di graduati e soldati. Tutto il personale appartenente ad un
50 La stessa sezione estera doveva inviare promemoria al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, riguardanti notizie di carat-
tere riservatissimo sul nemico, delle quali non si riteneva opportuno o necessario dare ampia diffusione
51 Ancor più efficace degli interrogatori a mezzo di fiduciari, si rivelò l’uso delle cosiddette camere d’ascolto, dove i prigio-
nieri nemici venivano accolti da colleghi precedentemente catturati e nelle quali era nascosti apparati di ricezione acustica.
Dall’ascolto di questi colloqui si traevano importantissime informazioni di prima mano.
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