Page 135 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINTO
5.4 Prigionieri italiani catturati dagli Austro - Tedeschi durante la dodicesima battaglia dell’Isonzo
Anche questa occasione trovò il Servizio Informazioni non ben allineato con l’Ufficio Situazione,
il quale fino all’ultimo sottostimò la portata dell’azione nemica, forse influenzato dall’opinione
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del Capo di Stato Maggiore che fu a lungo scettico a proposito di un’offensiva nemica su larga
scala in quel periodo della stagione e nella direzione del medio Isonzo.
Solo il 23 ottobre, di fronte all’evidenza delle informazioni raccolte, Cadorna scrisse al Ministro
della Guerra:
Le mie previsioni si avverano. Il nemico ha ormai completato sulla fronte Giulia il concen-
tramento di forze e di artiglierie da me segnalato fin dal 18 settembre u.s., e sta per scatenare
l’attacco. Notizie controllate ed informazioni via via raccolte da fonti sicure e confermate
dalla deposizione di due ufficiali disertori di nazionalità romena consentono di determinare
con sufficiente approssimazione l’entità delle forze nemiche ed il piano generale dell’offen-
siva imminente. Tale offensiva si dovrebbe sviluppare sull’intera fronte da Plezzo al mare,
con preponderanza di sforzo fra la conca di Plezzo e la testa di ponte di Tolmino, entrambe
comprese; obiettivi principali la dorsale del Kolovrat e la linea del Matajur – Monte Mia, per
poi invadere la pianura girando da nord le nostre linee di difesa dell’intera fronte Giulia (2ª
e 3ª Armata). L’azione principale dovrebbe essere sussidiata da attacchi diversivi in Carnia,
in Cadore e in Trentino. A questa offensiva prenderebbe parte, secondo le previsioni che ho
fatto da molto tempo, un notevole contingente di truppe germaniche. […] L’azione, secondo
3064 in data 18 ottobre 1917 del comando 3ª Armata, AUSSME, fondo E-1 Carteggio sussidiario armate).
41 «Mentre nei promemoria dell’Ufficio Situazione fino al 19 ottobre si attribuisce alla preparazione nemica o un intento
soltanto controffensivo, o un proposito offensivo limitato alla riconquista dell’altopiano della Bainsizza o, al massimo
un’offensiva avente per estremo limite nord la testa di ponte di Tolmino, soltanto dopo il 20 e 21 ottobre si afferma la
possibilità di un’offensiva sferrata principalmente nel settore Plezzo-Tolmino» (verbale interrogatorio del generale Luigi
Cadorna, AUSSME, fondo H-4 Commissione d’inchiesta di Caporetto, busta 1).
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