Page 131 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINTO
Commissione d’Inchiesta di Caporetto:
È verissimo che dalla Sezione R del Servizio Informazioni venivano trasmessi al Comando
Supremo rapporti, nei quali erano anche riferite le voci correnti negli ambienti politici, mondani
e giornalistici circa il Comando Supremo dell’Esercito; […] Io non ho mai dato l’ordine
di compilare tali rapporti, e soprattutto non ho mai dato loro alcuna importanza. […] anzi,
avendo una volta letto in essi delle cose inopportune, ordinai senz’altro al Sottocapo di Stato
Maggiore di dare al generale Garruccio, Capo del Servizio Informazioni, altra destinazione. A
questo generale fu poi dato un importante incarico al Ministero dell’Interno, segno questo che
il Governo non si era adontato dei rapporti che egli mandava al Comando Supremo.
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Le circostanze in cui avvenne la destituzione, nel settembre del 1917, furono riferite dallo stes-
so Garruccio alla Commissione d’Inchiesta: «Chiuso il ciclo di sedute del Comitato segreto
parlamentare, credetti mio dovere esporre per iscritto al generale Porro alcune mie impressioni
conclusive, fra le quali quella, che mi parve la più importante, che fra Comando Supremo, Go-
verno e Parlamento convenisse addivenire ad una più stretta conformità di vedute, mediante più
frequenti e più diretti e concilianti rapporti. Fu appunto la lettura di quella puntata del mio diario
personale in presenza di alcuni ufficiali del seguito di S.E. Cadorna, che provocò il risentito
sdegno di questo, già certamente mal disposto a mio riguardo, e diede origine al provvedimento
della mia esonerazione». Garruccio, inoltre, incolpò Cadorna della decisione dell’attribuzione
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alla Sezione R di raccogliere informazioni di carattere politico:
L’azione informativa che io individualmente esercitai e di cui i risultati venivano da me rias-
sunti nel diario confidenziale che esibivo al gen. Porro, traeva la sua legittimità dall’ordine
interno emanato alla fine di settembre a firma se non erro dello stesso Capo di Stato Maggiore
o almeno del Sottocapo, in cui era previsto che presso la Sezione R si costituisse, fra gli
altri, un reparto d’informazioni politiche, e poiché l’attività di esso doveva naturalmente
dedicarsi soprattutto all’osservazione delle correnti di opinione pubblica, interna ed estera,
in rapporto con la guerra, fu anche presso di noi adottato il criterio di effettuare quella osser-
vazione mediante due distinte serie di indagini: ordinarie le une, riservate le altre.
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Garruccio criticò più in generale l’intera organizzazione del Comando Supremo, ritenuta troppo
legata agli schemi di pace e, come si è visto, quella del comparto informativo in particolare, che
risentiva dell’antagonismo tra gli Uffici Informazioni e Situazione. A sostituire il colonnello
Giovanni Garruccio a capo del Servizio Informazioni viene chiamato, dal settembre del 1917, il
colonnello Odoardo Marchetti.
5.3 LE OPERAzIONI DEL 1917
iL coLpo di mano di carzano
Nel settembre 1917, per iniziativa dell’Ufficio Informazioni della 1ª Armata che era riuscito
a mettersi in relazione col tenente sloveno Ljudevit Pivko intenzionato a disertare, fu tentata
un’azione di sorpresa su Carzano (Valsugana) che avrebbe dovuto sfondare le linee nemiche e
26 Lettera di Cadorna in data 14 febbraio 1919, AUSSME, fondo H-4 Commissione d’Inchiesta di Caporetto, busta 1.
27 Verbale di interrogatorio del generale Giovanni Garruccio alla Commissione d’Inchiesta, AUSSME, fondo H-4 Commissione
d’Inchiesta di Caporetto, busta 30.
28 Le indagini ordinarie dovevano soprattutto consistere in un esteso ed accurato spoglio della stessa stampa periodica naziona-
le ed estera (alleata, neutrale e nemica). Le indagini riservate dovevano consistere in un continuo, spesso dissimulato e sempre
oculato lavorio di contatto con gli ambienti nei quali l’opinione pubblica viene determinata o dai quali può essere influenzata.
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