Page 129 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINTO




                  Una delle più famose informazioni, rivelatasi poi destituita di ogni fondamento, fu il presunto
                  preparativo di una grande offensiva austro-tedesca in Trentino all’inizio del 1917. Le voci su tale
                  offensiva, provenienti insistentemente anche dai servizi informativi alleati, nel periodo compre-
                  so tra il novembre del 1916 e l’aprile del 1917, tennero in grande allarme il Comando Supremo,
                  che adottò importanti misure difensive, rivelatisi poi completamente inutili.  Se il Servizio In-
                                                                                        20
                  formazioni dette molto credito a tali voci, l’Ufficio Situazione, all’opposto, ne rimase a ragione
                  scettico, e incrementò la stima del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dichiarando che:

                        Da parecchi informatori del Servizio Informazioni, ritenuti in massima attendibili, sono state
                        da tempo raccolte e segnalate abbondanti notizie sull’arrivo di truppe e di materiali germanici
                        nel Tirolo-Trentino. Si mette in rilievo l’insistenza con cui gli agenti del nostro Servizio In-
                        formazioni segnalano da oltre quattro mesi siffatte notizie. […] In questi ultimi mesi furono
                        riportate molte voci di un’imminente grande offensiva contro l’Italia da compiersi dalla Süd
                        Deutsche Armeé, composta di truppe austriache e germaniche. Tutte queste notizie fino ad oggi
                        non sono state confermate né dalle concordi dichiarazioni di prigionieri e disertori, provenienti
                        anche dall’interno della regione, né dagli uffici d’informazione delle armate, che anzi escludono
                        qualsiasi notevole raggruppamento di forze nemiche nel raggio in cui esplicano la loro azione
                        (anche per mezzo di ricognizioni aeree), vale a dire fino ai dintorni di Trento ed in Pusteria.
                        Perciò si è indotti a raccogliere con molta riserva le notizie fornite dall’Ufficio I, ritenendo che
                        esse provengano da informatori poco attendibili o poco fidati, e non si può quindi dare nemme-
                        no grande credito a quelle recentemente fornite circa il frequente movimento notato, alla fine di
                        febbraio, di treni diretti ad Innsbruck ed al Trentino e trasportanti truppe tedesche. 21


                  i rapporti con iL servizio informazioni deLLa marina
                  I rapporti del Servizio Informazioni con l’analoga organizzazione della Marina furono impronta-
                  ti a una scarsa collaborazione reciproca e non mancarono occasioni di contrasto, come nel caso
                  del famoso “colpo di zurigo” che valse a sgominare la rete di spie e sabotatori austriaci ope-
                  ranti in Italia, autori di numerosi attentati tra cui sembra compreso l’affondamento delle corazzate
                  Benetto Brin e Leonardo da Vinci. La centrale della rete di spie, individuata nel Consolato austria-
                  co a zurigo, venne violata nella notte di carnevale del 1917 quando alcuni agenti dal Servizio
                  Informazioni della Marina italiana penetrano, dopo una lunga e accurata preparazione, nei locali
                  della sede e scassinarono la cassaforte asportando numerosi documenti tra i quali l’elenco delle
                  spie austriache e i piani di futuri attentati.   .
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                  Ronge afferma, tra l’altro, che «la constatazione più penosa per noi fu quella del furto del cifrario



                  20   Nel febbraio 1917 l’Ufficio Situazione riportava che: “Le comunicazioni del Servizio Informazioni continuano ad ac-
                  cennare a prossime vigorose operazioni austro-tedesche contro la nostra fronte. Tali voci cominciarono fin dal novembre
                  scorso, e allora anzi si accennava a imminenti offensive fatte nel cuore dell’inverno, e furono da questo Ufficio sempre
                  dichiarate inammissibili, sia per le condizioni di gran parte del teatro d’operazioni, sia, e specialmente per i diversi scopi
                  strategici che fin dal gennaio scorso gli austro-tedeschi perseguivano in altri teatri di operazione” (promemoria in data 14
                  febbraio 1917, Circa possibile grande offensiva contro l’Italia, Comando Supremo – Ufficio Situazione e Operazioni di
                  Guerra, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – uffici vari).
                  21   Promemoria n. 5 in data 5 marzo 1917, Truppe e materiali germanici nel Tirolo-Trentino, Comando Supremo – Ufficio
                  Situazione ed Operazioni di Guerra, AUSSME, fondo F-1 Comando Supremo – uffici vari. Anche nel 1918 le informative
                  provenienti dai centri all’estero si rivelarono scarsamente attendibili, come, ad esempio, nel marzo 1918, quando si dette
                  per imminente un attacco in forze nemico sul fronte italiano, mentre in realtà si svolse oltre due mesi più tardi: “Notizie da
                  Berna, qui pervenute per tramite Ministero Affari Esteri e delle quali non è possibile controllare l’attendibilità, darebbero
                  inizio offensiva il 27 marzo. Siano subito prese tutte disposizioni atte a fronteggiare attacco in qualsiasi momento si mani-
                  festi” (telegramma n. 9359 in data 26 marzo 1918 del Comando Supremo a firma di Diaz, AUSSME, fondo E-2 Comando
                  Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale).
                  22   Per maggiori dettagli su questa vicenda, si veda: G. Manzari, Il Colpo di Zurigo, in La Comunicazione nella Grande
                  Guerra, Atti dei Convegni del Polo Culturale del MISE, a cura di G. Gallerati e C. Colavito, Roma, 2017.


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