Page 133 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINTO




                  comunque il lavoro di preparazione del Servizio Informazioni che riuscì egregiamente. 31
                  Secondo Ronge, una delle cause del mancato successo del colpo di mano fu il casuale ritrova-
                  mento da parte di una pattuglia austriaca di «un filo telegrafico che stabiliva le comunicazioni tra
                  le truppe italiane di Carzano con le riserve che si tenevano pronte sotto il comando del generale
                  zincone: «rotta la linea, ogni collegamento veniva a mancare e ogni tentativo di ristabilire le
                  comunicazioni veniva frustato dal nostro fuoco ». 32


                  caporetto
                  Anche l’offensiva di Caporetto fu abbondantemente prevista dal Servizio Informazioni, con dati
                  via via più esatti e circostanziati e con largo anticipo rispetto alle notizie apprese dagli ufficiali
                  disertori cecoslovacchi e romeni che fornirono i piani d’attacco nemici nella seconda decade di
                  ottobre. Alle corrette previsioni contribuirono largamente le intercettazioni telefoniche e radio-
                  telegrafiche unitamente ai rilevamenti radiogoniometrici delle stazioni RT soprattutto tedesche.
                  Già il 7 ottobre 1917, il Servizio Informazioni segnalò la «probabile offensiva sul medio Isonzo
                  allo scopo di riprendere in tutto o in parte l’altopiano di Bainsizza; operazioni locali sul resto
                  della fronte, con carattere diversivo in Trentino. Concorso germanico molto limitato». Il 13 ot-
                  tobre l’offensiva nemica fu meglio individuata, concludendo con l’apprezzamento informativo
                  che «un’azione offensiva da Tolmino al Monte Santo debba considerarsi come molto probabile e
                  prossima». Solo il dispiegamento di forze germaniche fu inizialmente sottovalutato e conferma-
                  to nelle sue reali dimensioni nell’imminenza dell’azione.
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                  Di fatto, il Servizio Informazioni segnalò dalla metà di ottobre il massiccio afflusso di truppe
                  tedesche che, sia il Centro di Berna sia la Sezione di Milano, davano come notizia certa ed as-
                  sodata. Il 19 ottobre Berna comunicò che quasi tutti gli informatori, mandati espressamente in
                  Austria per vagliare le voci e le notizie di una grande offensiva nemica, avevano concordemente
                  riferito al loro ritorno, dell’imminenza dell’attacco con l’appoggio di un forte contingente di
                  truppe germaniche. 34
                  La stessa Commissione d’Inchiesta riconobbe che «sembra potersi desumere che sull’offensiva
                  nemica non siano mancate utili tempestive notizie: quelle avute invero comproverebbero che il
                  Servizio Informazioni funzionava in modo soddisfacente».
                  Gli uffici informazioni d’armata furono gli enti che meglio apprezzarono per tempo i preparativi
                  nemici. Quello della 2ª Armata, in particolare, già il 9 ottobre riferiva all’Ufficio Situazione: «Le
                  vaghe ma concordanti notizie raccolte i giorni scorsi circa i preparativi nemici per una offen-
                  siva in forza sulla fronte dell’Armata, sono state confermate da disertori e prigionieri catturati
                  durante la giornata di ieri. Presenza truppe germaniche può dirsi ormai accertata, e propositi

                  Milano, 1934.
                  31   Foglio n. 4474 in data 19 settembre 1917, Indagini sulle operazioni del 17-18 corrente in Valsugana, Comando Supremo –
                  Ufficio Operazioni di Guerra e Affari Generali, AUSSME, fondo E-2 Comando Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra
                  mondiale. Il generale Di Robilant, comandante la 4ª Armata, a cui venne affidata un inchiesta sui fatti, relazionò al Comando
                  Supremo che «meritano lode il maggiore Finzi e tutto il personale, ufficiali e truppa, del servizio informazioni che ha contri-
                  buito nella esecuzione dell’operazione» (foglio n. 10 VS in data 26 settembre 1917, Fatto d’armi della notte 17-18 settembre
                  in Valsugana, comando 4ª Armata, AUSSME, fondo E-2 Comando Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale).
                  32   M. Ronge, Spionaggio, op. cit., p.310.
                  33   Secondo Cadorna: «Mentre nella situazione delle forze nemiche non si erano mai computati che 9 battaglioni germanici,
                  si era solo accennato vagamente alla possibile presenza di un più numeroso contingente germanico, soltanto nel bollettino
                  della situazione del 21 ottobre si accenna alle voci che si tratti di 9 divisioni, e unicamente il 22 ottobre una così ingente for-
                  za viene per la prima volta segnalata e computata. Analogamente l’Alpenkops tedesco, ritenuto fino ad allora nel Trentino,
                  viene improvvisamente segnalato e computato sulla fronte Giulia soltanto nel bollettino del 23 ottobre» (verbale interroga-
                  torio del generale Luigi Cadorna, AUSSME, fondo H-4 Commissione d’inchiesta di Caporetto, busta 1).
                  34   Odoardo Marchetti ha riferito che i primi di ottobre ebbe un colloquio col generale Porro in cui dette per imminente
                  l’offensiva nemica, con data probabile la terza decade del mese ed individuava la direttrice d’attacco principale con base di
                  partenza dalla conca di Tolmino (O. Marchetti, op. cit., pp. 192-193).


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