Page 148 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
P. 148
LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Loga e Bodrez. In tale occasione, più che
guida, fu un vero collaboratore di quel
comando e le sue indicazioni riuscirono
utilissime per l’esito dell’operazione.
Completò poi l’opera con l’interrogare
di persona quasi tutti i prigionieri boe-
mi, riuscendo a ricostruire le nuove li-
nee di difesa che il nemico aveva creato
sull’altopiano dopo la sua diserzione,
nonostante egli sapesse che l’Austria
aveva istruito le truppe del 409° Lst.,
perché coloro che fossero caduti pri-
gionieri verificassero se veramente il
Hlavacek prestava servizio fra le file
italiane, diffidando naturalmente di lui.
Egli entrò poi a far parte del Comitato
di agitazione cecoslovacco con sede
in Roma e, prima dell’offensiva sulla
Bainsizza, fu richiamato nuovamente
e assegnato al XXIV Corpo d’armata,
incaricato dello sfondamento.
81
Odoardo Marchetti fin dal settembre
1917 si era messo in contatto con esuli
boemi per ottenere informazioni poli-
5.9 Documento del Servizio Informazioni austroungarico sulla tico-economiche dalla Cecoslovacchia
Legione cecoslovacca tradotto dal Comando della 3 Armata e per indurre alla diserzione militari
a
austro-ungarici di etnia ceca. Si iniziò,
così, con impiegare patrioti cechi, ma anche romeni, polacchi e jugoslavi, già militari asburgici,
per l’interrogatorio dei prigionieri e come infiltrati tra i prigionieri nei campi di concentramento,
nel ruolo di fiduciari, al fine di carpire notizie di carattere militare. In seguito si crearono pattu-
82
glie di contatto, poste sempre alle dipendenze del Servizio Informazioni, per avvicinare nottetem-
po le linee nemiche ed indurre le sentinelle ad arrendersi ed a passare nelle file italiane mediante
conversazioni, lancio di manifestini, generi alimentari e canti di arie patriottiche. Si proseguì con
la costituzione di veri e propri reparti da combattimento arruolati volontariamente tra i prigionieri
di guerra, armati ed equipaggiati all’italiana e destinati ad affiancare in linea i reparti del Regio
Esercito o a svolgere rischiose azioni di sabotaggio dietro le linee austro-ungariche.
Nel febbraio 1918 il Comando Supremo chiese al Ministero della Guerra l’autorizzazione di
ufficializzare l’impiego come volontari nei reparti informatori d’armata, di nuclei di prigionieri
nemici di varie nazionalità, che già da tempo prestavano servizio come interpreti, traduttori e
fiduciari. Nell’aprile 1918 si decise di costituire un Corpo speciale cecoslovacco articolato su
una divisione di fanteria, un deposito ed un campo di concentramento. La legione romena venne
81 Foglio n. 2835 in data 31 agosto 1917, Rimunerazione dell’informatore boemo Francesco Hlavacek, comando 2ª Armata
– ufficio informazioni, AUSSME, fondo F-3 Carteggio sussidiario prima guerra mondiale. Il XXIV Corpo d’armata fu
quello che in effetti sfondò le linee nemiche dell’Isonzo, penetrando sull’altopiano della Bainsizza.
82 I fiduciari erano impiegati anche per l’esame di lettere e documenti di prigionieri nemici e per l’interrogatorio di prigio-
nieri di guerra russi e serbi, che gli austriaci usavano in forze per lavori di fortificazione campale in prima linea (promemo-
ria in data 20 dicembre 1917, Norme e modalità seguite dall’Ufficio per l’interrogatorio prigionieri, ufficio informazioni
1ª Armata e III Corpo d’armata, AUSSME, fondo E-2 Comando Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale).
148