Page 235 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO OTTAVO
dalle vicende narrate nel seguito di questo libro, consentirà agli Italiani di conseguire indubbi
successi in questo comparto, soprattutto nell’ultimo anno di guerra.
Per quel che riguarda specificatamente il Cifrario Rosso alcuni dubbi sulla sua segretezza erano
affiorati già da agosto del 1915, come risulta dalle insinuazioni contenute nella lettera inviata
dall’Ispettore Capo del STM al Comando Supremo per presentare la relazione di Sacco. Nel do-
cumento, si adduce come motivazione della vulnerabilità del cifrario la sua larga diffusione, ma
non si suggerisce alcuna contromisura immediata.
Un successo “temporaneo” si ottiene per i dispacci cifrati con il “Rosso” che, fino all’ottobre del
1915, non presentano particolari difficoltà di decrittazione, nonostante le sopracifrature di solito
elementari, ottenute cambiando le numerazioni di pagina e/o mediante la trasposizione delle cifre
o l’aggiunta di un numero fisso. Uno di questi tentativi, costituito dalla semplice inversione della
numerazione delle righe di pagina, sortisce però a un risultato non trascurabile, secondo quanto
ammesso dallo stesso Figl. La comprensione di questa modifica richiede agli analisti austroun-
garici diverse settimane di lavoro, determinando un black out delle decrittazioni che inizia il 23
ottobre del 1915 e termina il 12 febbraio del 1916, per una durata complessiva di ben 112 giorni. 100
100 O. J. Horak, Oberst a.D. Andreas Figl... op. cit.,, p.120 - 123; p. 296.
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