Page 233 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO OTTAVO
Le stazioni d’ascolto e radiogoniometriche dipendenti dall’Ufficio di Codroipo sono tutte colle-
gate tra loro e con il Comando Generale del Genio a Udine, mediante una rete telegrafica su filo
dedicata solo a questo scopo.
Integrando i dati goniometrici con le deposizioni di prigionieri e disertori, si individuano le posizio-
ni di una gran parte delle stazioni austroungariche e, in alcuni casi, anche dei comandi a cui sono
assegnate. Particolare attenzione è dedicata all’identificazione delle caratteristiche delle stazioni
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nemiche, comprese quelle chiamate dagli Austriaci “di montagna”, usate prevalentemente per l’in-
tercettazione delle radiocomunicazioni italiane. Gli apparati di queste stazioni sono racchiusi in sei
casse trasportabili più l’antenna. Per l’alimentazione, utilizzano invece di un motore, l’energia pro-
dotta da due uomini facendo ruotare un “volante” collegato a una dinamo, in modo simile a quanto
avviene per la stazione italiana da 200 Watt entrata in servizio nell’anno successivo.
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Sin dal 1915, i rilievi radiogoniometrici e gli ascolti effettuati forniscono importanti informa-
zioni anche su emittenti tedesche e turche nel più vasto scacchiere europeo e medio orientale. 93
Tuttavia, mentre il numero di dispacci intercettati è abbondante nel comparto delle radio comuni-
cazioni a grande distanza in cui la mancanza di mezzi alternativi costringe le Potenze Centrali ad
affidarsi al mezzo radio, al fronte italiano ove la guerra era divenuta di posizione, i comandi austria-
ci vietano ben presto, come già al fronte russo, la corrispondenza radio, salvo casi eccezionali. Di
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conseguenza, il numero di dispacci intercettati in questo settore diviene ben presto molto limitato.
probLemi organizzativi
I servizi destinati alle intercettazioni radiotelegrafiche, alla determinazione radiogoniometrica del-
le stazioni RT avversarie e al controllo tecnico del servizio nel teatro di guerra, comprese quindi
le attività svolte dall’Ufficio RT di Codroipo, dipendono direttamente, in forza delle disposizioni
emanate dal Capo di Stato Maggiore sin dai primi mesi del conflitto, dall’Ispettore Capo del STM.
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Al contrario, l’attività di generazione e gestione dei cifrari italiani soffre, tra i principali incon-
venienti, di una notevole frammentazione organizzativa, a causa dell’assegnazione a enti diversi
delle responsabilità relative a ciascun cifrario.
La gestione di quello a fodera rossa rientra tra le competenze del Ministero della Guerra e le
relative disposizioni vengono emanate a cura del Gabinetto del Ministro. Le parole chiave e le
altre disposizioni relative al Militare Tascabile sono emesse invece dall’Ufficio Informazioni del
Comando Supremo.
I cifrari di servizio competono, come già illustrato, all’Ispettore Capo del STM che dispone nel
suo staff di un Ufficiale esperto negli aspetti tecnici del servizio e in particolare nelle radiocomu-
nicazioni. Questo incarico, comprendente evidentemente anche la generazione dei nuovi cifrari
di servizio e delle chiavi, è ricoperto, per tutta la durata del conflitto, da due Ufficiali del Genio
- prima Ugo Levi e poi Cesare Bardeloni - ambedue ottimi radiotecnici, ma evidentemente privi
di un particolare “bernoccolo crittografico”.
In considerazione della scarsa disponibilità di esperti nel settore, sarebbe stato opportuno ricercare
91 Al fronte tridentino, sarebbero schierate le stazioni indicate dagli Austriaci con i numeri progressivi a cominciare da 1
fino a più di 20, dislocate di fronte alla 1 Armata italiana, allo Stelvio, al Tonale, a Lardaro, M. Brione, Rovereto, Folgaria,
a
Caldonazzo e Lavarone e, di fronte alla 4 Armata: a Passo di Costalunga, Maone, Col di Lana, Forte Dossaccio, Col Rondella,
a
Cima Bocche più due in Val Pustreria.(Comando 1 Armata, (Disposizione Stazioni austriache, ISCAG, Racc. 235). Un
a
numero inferiore di stazioni è schierato sul fronte dell’Isonzo.
92 Le stazioni portatili austriache adoperano trasmettitori del tipo Telefunken “a scintilla frazionata” che scocca tra piastre
di rame isolate tra loro.
93 Nel rapporto dell’Ufficio RT di Codroipo del gennaio 1916 che s’illustra nel capitolo successivo si fa riferimento ai
risultati ottenuti nei mesi finali dell’anno precedente.
94 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.4.
95 Esercito Italiano, Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Ufficio Tecnico, Circolare riservata, prot. 4020 del 20 settembre
1915, Oggetto: Ordinamento e dipendenza del Servizio Radiotelegrafico, ISCAG, Racc. 220.
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