Page 230 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Alla fine dell’anno le stazioni operanti nella zona di guerra, escluse quindi le unità usate per
i servizi d’intercettazione, radiogoniometrico e aeronautico, sono poco più di trenta, a cui si
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aggiungono subito dopo, le stazioni da 50 Watt, particolarmente adatte ai collegamenti di prima
linea, per esempio tra gli osservatori di artiglieria e i relativi comandi.
Per superare i condizionamenti tecnici che si frappongono al più diffuso impiego delle radio
evidenziati nel precedente capitolo, si adottano alcuni primi provvedimenti quali: la riduzione,
quando possibile, delle potenze trasmesse, una più rigorosa disciplina nell’uso del mezzo radio
e entro certi limiti, l’ampliamento della gamma di frequenze disponibile con l’impiego di lun-
ghezza d’onda sempre più corte.
Queste misure contribuiscono anche ad aumentare la sicurezza delle comunicazioni radio. Il
numero complessivo di telegrammi trasmessi durante il secondo semestre del 1915, calcolato in
base ai diari delle stazioni RT fisse e mobili nella zona di guerra, comprese quelle del Comando
Supremo, è pari a circa 3.300 di cui circa un terzo di servizio.
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prime radio comunicazioni tra aereo e terra
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L’acquisto delle prime stazioni di bordo e delle stazioni d’ascolto a terra permette di sperimen-
tare, sin dall’agosto del 1915, un servizio di assistenza per la direzione dei tiri d’artiglieria,
mediante collegamenti telegrafici unidirezionali bordo - .terra. Nella figura 8.9 sono schemati-
camente indicati i componenti dell’impianto di bordo, evidenziando in particolare la posizione
dell’antenna in volo e quella dell’osservatore di bordo che occupa il posto davanti al pilota e
manovra il trasmettitore. 81
Gli apparati, sono forniti dalle ditte S.F.R. e Marconi Wireless. Poiché gli apparati di quest’ul-
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tima ditta non soddisfano pienamente le richieste dell’Esercito, Guglielmo Marconi s’impegna
personalmente nella progettazione e sperimentazione di apparati di bordo con una “portata”
superiore a 20 - 25 km, corrispondenti alle gittate dei grossi calibri.
Alla fine di settembre o nei pri-
mi giorni di ottobre del 1915, i
trasmettitori Marconi, vengono
provati in volo su aeroplani che
decollano dall’aeroporto di Mi-
rafiori presso Torino, ponendoli
a confronto apparati S.F.R. Per
le sperimentazioni si impiegano
due aeroplani Caudron: in uno di
essi si istallano un apparato Mar-
coni di nuovo tipo denominato
M.N.M (Marconi Nuovo Model-
lo) e un S.F.R. di potenza compa- 8.9 Schema di un impianto RT di bordo (da un manuale della
rabile, rapidamente commutabili Marconi Wireless - AUSSME)
stazioni da 1,5 KW con antenna di 22 m.
78 Ispettore Capo del STM, Diario Storico – militare, Ordini di Servizio N°25,26,33 e 36, 7 agosto - 11 dicembre 1915,
AUSSME, fondo B1,105 S, vol.87. Tali Ordini di Servizio assegnano o cambiano i nominativi delle Stazioni fisse e mobili
79 Comando Generale del Genio, Riepilogo del Servizio delle Stazioni Radiotelegrafiche della Zona di Guerra, Anno 1915,
ISCAG, Racc. 220. Si può ritenere che una parte delle comunicazioni di servizio non fosse cifrata.
80 Sui diversi metodi usati per le comunicazioni aereo - terra si veda: Basilio Di Martino, Ali sulle Trincee, Ricognizione tat-
tica ed osservazione aerea dell’aviazione italiana durante la Grande Guerra, Aeronautica militare, Ufficio storico, 1999.
81 La figura è tratta dal Manuale d’istruzione dell’apparato della Marconi.
82 Le stazioni di bordo acquistate sono 30 della SFR con potenza di 40 Watt e portata di 20 - 25 km e 20 della Marconi
Wireless con potenza di 20 W e portata limitata a 10 - 15 km, denominati Marconi Vecchio modello (MVN).
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