Page 239 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO NONO




                  vamenti effettuati dalla Marina britannica al fine di trasmettere a quest’ultima utili precisazioni.
                  Oltre ad approfondire ed estendere le conoscenze sulle corrispondenze tra i nominativi delle sta-
                  zioni e le località di installazione dei trasmettitori, già in parte individuate l’anno precedente ,  i
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                  rilevamenti RG, insieme a informazioni ottenute da altre fonti, consentono di attribuire tali nomi
                  a unità militari ivi residenti, come ad esempio:

                                        SSS = Donau Flottillen Kommando a Budapest
                                      RM = Monitordivision Kommando a Rustchuk, ecc.

                  I rapporti mensili dell’Ufficio di Codroipo contengono spesso un paragrafo denominato “cifrari”
                  in cui sono esposti, tra l’altro, i risultati relativi ai tentativi di decrittazione, all’interpretazione
                  delle abbreviazioni di servizio, alla corrispondenza tra parole in codice e gruppi cifranti, ecc.,
                  oltre a numerosi rimandi ad altri rapporti su questo tema, evidentemente oggetto di maggiore
                  riservatezza. Come emerge dalla tabella di figura 9.1 e da altre precedenti e successive, le carat-
                  teristiche dei cifrari utilizzati sono definite, per ciascun gruppo di stazioni nemiche, costituendo
                  le basi per la loro classificazione e soluzione che, per alcuni di essi, inizierà ben presto ad opera
                  di Sacco. 7
                  Sicuro interesse crittografico si riscontra nella relazione di novembre - dicembre che contiene
                  l’interpretazione di numerosi termini del “Codice tecnico di parole” denominato “ignaz” e usato
                  dalle stazioni RT austriache per le comunicazioni di servizio. Si tratta di 20 - 30 parole su un
                  totale di 140, pronunciabili e costituite ciascuna da cinque lettere, a cominciare da “ignaz” che
                  precede tutti i dispacci, “isaak” equivalente a “non compreso, per favore ripetere”; “knall” egua-
                  le a “ricevuto bene”; “fasan” che significa “niente altro da trasmettere”, ecc.
                  Dall’insieme dei dati rilevati nel 1916, viene confermata la scarsezza del traffico generato dalle
                  stazioni campali austriache operanti al fronte italiano, coerentemente con le limitazioni delle
                  emissioni deciso dai comandi austroungarici e con la direttiva di usare la radio solo in condizioni
                  di estrema emergenza, in assenza di ogni altro possibile mezzo di comunicazione. Gli effetti di
                  queste restrizioni si notano, specie a partire dal mese di maggio, quando un gruppo di stazioni
                  intercettate in precedenza non si fa più sentire e ne rimangono attive solo due con i nominativi
                  GD e GM che si scambiano giornalmente telegrammi di servizio.
                  La conseguente penuria di dispacci austriaci rende problematica la soluzione dei cifrari, ma è in
                  parte compensata dalle intercettazioni di telegrammi trasmessi da stazioni campali dell’Esercito
                  Imperiale che operano in altre aree geografiche come nella penisola balcanica e impiegano cifra-
                  ri simili a quelli rilevati al fronte italiano.
                  A conclusione di queste notizie, necessariamente sommarie, sulle attività dell’Ufficio di Codroi-
                  po, che dal 1° agosto del 1916 assume la denominazione di “Distaccamento radiotelegrafico del-
                  la Sezione RT del CS”, si osserva come l’indubbia capacità dimostrata in tema di intercettazioni
                  e di analisi del traffico abbia consentito di ottenere numerose informazioni di rilevante carattere
                  militare, mentre l’Esercito austriaco non disponeva ancora dei radiogoniometri che come si è
                  detto, saranno introdotti sistematicamente, al fronte italiano, soltanto verso la metà 1917. 8




                  6   3° Reggimento Genio, Ufficio Radiotelegrafico di Codroipo, Relazioni. gennaio 1916 op. cit. p.1. Nominativi di stazioni
                  austriache noti sin dal 1915 sono NC = Pola; IY = Lussino; QB = Fiume; QB = Sebenico; PY = Castelnuovo, ecc
                  7   3° Reggimento Genio, Ufficio Radiotelegrafico di Codroipo, Relazioni, gennaio 1916, op. cit., p.4. I cifrari dei dispacci
                  intercettati nei primi mesi del 1916 sono, per la maggior parte, caratterizzati da gruppi di dieci lettere pronunciabili oppure
                  di 4 - 5 cifre. Quest’ultimo tipo è usato, tra l’altro, da alcune stazioni campali austriache nei Balcani. Un altro cifrario a
                  gruppi di 4 o 5 lettere non pronunciabili è «distribuito a tutti i Paesi alleati degli Imperi Centrali per segnalazioni di interesse
                  comune, tra cui è verosimile che siano compresi anche gli avvisi ai sommergibili».
                  8   M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.19. La prima sperimentazione inizia nel gennaio 1917 e l’inserimento operativo
                  degli apparati nei reparti avviene nel maggio dello stesso anno.


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