Page 244 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               e il locale Quartier Generale francese. La soluzione del sistema, rafforzato dall’occultamento
               dell’indirizzo e del numero d’ordine all’interno dai dispacci sarebbe, secondo Figl, merito di un
               lungo e faticoso lavoro degli analisti tedeschi.
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               L’Ufficio Informazioni, nell’ultima parte della comunicazione a tutti i comandi mette anche in
               guardia, seppure in modo generico, riguardo all’impiego del cifrario di servizio per dispacci ra-
               dio contenenti notizie riservate, facendo ovviamente riferimento a una nuova versione a gruppi
               di lettere introdotta all’inizio del mese.

               i cifrari di servizio deLLa serie “c”
               Smarrite ormai le certezze ostentate nell’agosto dell’anno precedente sulla sicurezza del Cifra-
               rio di Servizio a gruppi di cifre, l’Ispettorato Telegrafico decide finalmente di sostituirlo con un
               cifrario a gruppi di lettere, distinto con la lettera iniziale C, come tutti quelli successivi della
               stessa serie.
               Il nuovo cifrario denominato C1  fa seguito a quello a gruppi di lettere, identificato con la sigla
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               CFL, utilizzato fin dai primi mesi di guerra per la corrispondenza di particolare riservatezza da
               alcune stazioni radio degli alti Comandi rimasto, come si è detto, ignoto agli Austriaci.
               Nei primi giorni di marzo del 1916, viene distribuita «una copia numerata di un cifrario di servi-
               zio a gruppi di lettere alle stazioni radiotelegrafiche mobili da kW 0,3; 0,5; 1,5 e 3 e alle stazioni
               R.T. fisse di  Udine, Treviso, Osoppo, Pieve di Cadore, Arsiè, Arsiero, Verona, Brescia, Milano
               …. L’uso di tale cifrario inizia alle ore 5 del 1° aprile p.v.». 26
               Come tutti i successivi cifrari del gruppo C, il “C1” impiega il sistema di sostituzione delle let-
               tre. parole, ecc. in chiaro con gruppi cifranti formati dalle lettere comprese in un alfabeto ridotto
               ottenuto mediante l’esclusione di  E, J, K, M, T, U, W, X, e Y, quindi composto da 17 lettere. La
               struttura del “C1”, simile a quella già illustrata per il cifrario a gruppi di numeri, è basata sull’im-
               piego di due tabelle, la principale e l’ausiliaria, con la conseguenza di generare gruppi cifranti di
               due o tre lettere, raggruppati nei radiogrammi a formare insiemi con numero di lettere variabile
               da 2 a 6, come dettagliatamente descritto nell’Annesso G.  27
               Figl descrive, nelle sue memorie, l’operazione di ricostruzione del cifrario C1 avvenuta nel giro
               di pochi giorni per quanto riguarda la prima riga della tabella principale, mentre le sottorighe
               richiedono tempi più lunghi per la loro identificazione.  Il motivo del successo austriaco va
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               ricercato nella grande somiglianza del C1 con il precedente cifrario a gruppi di cifre a cui l’ac-
               comuna  il grave difetto della regolarità, evidentissimo da un primo esame delle tabelle riportate
               nell’Annesso G.
               Anche la trasmissione circolare della parola chiave, effettuata ogni sabato mattina, - il cifrario
               è perciò denominato “settimanale” - dalla stazione radio di Treviso, ripetuta tre volte, usando
               naturalmente la versione del cifrario con la chiave precedente, dimostra una notevole ingenuità
               crittografica dell’Ispettorato STM. Quindi, il passaggio dai numeri alle lettere non determina
               alcun sostanziale progresso nella sicurezza del Cifrario di Servizio.
               Nel corso del 1916, nel tentativo di sfuggire alle decrittazioni nemiche, si applicano numerosi
               cambiamenti a questo tipo di cifrari. Già a metà giugno, durante la Strafexpedition, si introduce
               una nuovo cifrario, a forma di vocabolario, denominato CF, con cambiamento giornaliero della




               24   O.J.Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit., p.178 - 179, 290.
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               25   La sigla C  inizialmente impiegata per identificare il nuovo cifrario viene poi modificata in C1 e nel corso del 1916, è
               invalso l’uso di identificare i cifrari del gruppo C con le sigle C1, C2, ecc., invece che con C , C  ecc . Nel seguito di questo
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               libro si adopera sempre la denominazione C 1, C2, ecc..
               26   Ispettore Capo del STM, Diario militare, Ordine di Servizio N°39 del 8 marzo 1916 AUSSME, fondo B1,105 S, Vol.88.
               27   ibidem, Ispettore Capo del STM, Diario militare, Ordine di Servizio N°46 del 25 luglio 1916
               28   O.J.Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit.,p 133 e s.
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