Page 246 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               saranno a conoscenza solo poche Autorità militari e civili ad alto livello.
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               Un nucleo crottografico si forma quindi con gradualità, iniziando da pochi collaboratori operanti
               nell’ambito dell’Ufficio RT di Codroipo e scelti da Sacco con somma cura, ma anche con diffi-
               coltà, data la scarsa cultura crittologica esistente nell’Esercito e nel Paese. Il personale aumenta
               progressivamente fino a una decina all’inizio dell’estate, come si vedrà più in dettaglio tra poco.
               Nel Manuale di Crittografia, Sacco cita tra i suoi collaboratori, oltre al Professor Remo Fedi, i
               Tenenti Ingegneri Tullio Cristofolini da Trento e Mario Franzotti da Gorizia, entrambi volontari
               irredenti e ottimi conoscitori della lingua tedesca. Mentre Fedi fa parte del Reparto fin dall’inizio, i
               due Tenenti si aggregheranno al gruppo in tempi successivi: si sa per esempio che l’inserimento di
               Cristofolini avviene addirittura a maggio del 1917. Probabilmente Sacco ha voluto ricordare, citan-
               doli nel suo libro, coloro i quali hanno maggiormente contribuito ai successi del Reparto, in quanto
               dotati di particolari attitudini crittografiche, cioè di quello che Kahn definisce un buon “cipher brain”.
               Egli menziona inoltre, tra i suoi collaboratori come «capo dei radio-intercettatori e goniometristi»
               l’Ingegnere Franco Magni divenuto, a Codroipo, il suo successore in tale attività, dopo il  trasferimen-
               to a Roma, avvenuto alla fine di ottobre.  Fino ad allora, Sacco svolge un duplice lavoro, occupan-
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               dosi sia di organizzare l’intercettazione radio e l’analisi del traffico, sia di studiare cifrari e decrittare
               dispacci nemici. Le relazioni mensili sull’attività radiotelegrafica recano la sua firma per tutto il 1916.
               Risultati tangibili riguardo la soluzione di cifrari austriaci non tardano a manifestarsi, unita-
               mente ai concreti, ma inizialmente infruttuosi tentativi tesi a influenzare la natura e le modalità
               d’impiego dei cifrari impiegati nell’esercito italiano. Prima di descrivere gli esiti iniziali del
               grande sforzo erogato da Sacco, è opportuno mostrare come l’impegno profuso dai contendenti
               nel comparto della Radio Intelligence fosse motivato da alcuni vantaggi competitivi ottenibili
               mediante tali mezzi durante le operazioni belliche.


               9.3 LE GRANDI BATTAGLIE DEL 1916 AL FRONTE ITALO - AUSTRIACO


               La strafexpedition
               Il 15 maggio ha inizio l’offensiva austriaca denominata Strafexpedition (Spedizione punitiva)
               o Battaglia degli Altipiani, finalizzata a sfondare il fronte del Trentino e invadere la Pianura
               padana. Occorre premettere che la Communication Intelligence italiana presentava ancora, nel
               periodo della Strafexpedition, un livello inferiore a quello raggiunto nell’Esercito austroungari-
               co: le capacità di decrittazione dei dispacci radio nemici cominciavano appena a manifestarsi e le
               intercettazioni telefoniche, a differenza di quanto avveniva in altri settori del fronte, non avevano
               ancora trovato larga applicazione nella zona presidiata dalla 1 Armata. Perciò, le notizie tempe-
                                                                        a
               stive sulla preparazione dell’attacco erano pervenute, soprattutto al Servizio Informazioni della
               1  Armata, attraverso i canali tradizionali di Human Intelligence.
                a
               Durante la prima fase dell’offensiva, i collegamenti via filo delle truppe italiane vengono nella
               maggior parte distrutti dai tiri dell’artiglieria e la radio consente «di assicurare le principali co-
               municazioni», ma «in seguito all’arretramento della nostra linea, alcune delle stazioni RT sono
               costrette a sospendere il loro funzionamento», recuperando però o distruggendo il materiale in
               dotazione prima di ritirarsi.  37

               35   Un cambiamento nelle mansioni ufficialmente ricoperte da Sacco è sottinteso, ma non facilmente riconoscibile, nella modifica
               apportata, nell’agosto del 1916, alla denominazione dell’”Ufficio Radiotelegrafico di Codroipo” che diviene “Distaccamento
               Autonomo della Sezione R.T. del Comando Supremo”. In questo modo l’Ufficio RT viene posto alle dipendenze del Comando
               Supremo, sottraendolo, nella sostanza, al controllo dell’Ispettore Capo del STM.
               36   Franco Magni fu geniale inventore. Sacco gli attribuisce il grado di Capitano, ottenuto forse dopo la guerra, durante la
               quale rimase Tenente.
               37   Comando Supremo, Ispettorato Generale del Genio, Relazione sulle attività delle Specialità Telegrafiche nella recente
               guerra, p. 19, ISCAG, Racc. 226.

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