Page 245 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
P. 245
CAPITOLO NONO
parola chiave e gruppi cifranti omogenei di 3 lettere raggruppati a due a due nei radiogrammi. 29
Come mostrato nell’Annesso G, le rappresentazioni mediante tabelle o in forma di repertorio sono
equivalenti: il vocabolario CF che consta di 17 pagine con 17 righe e 6 colonne ciascuna, corri-
sponde a una tabella principale di 17 righe e altrettante colonne più una tabella ausiliaria di 6 righe.
Sempre per tema che le precedenti versioni siano cadute in mani nemiche, il 20 agosto, quasi
alla fine della battaglia conclusa con la conquista di Gorizia, entra in vigore il C2, utilizzato per
i telegrammi di Stato, mentre «il cifrario C1continua a impiegarsi per le comunicazioni di servi-
zio». Il nuovo cifrario somiglia al C1 per i gruppi costituiti da un numero di cifre varabile da 2
30
a 6 e ha forma di tabella di dimensioni 17x17, con due sottorighe per ogni posizione.
La rapida evoluzione dei Cifrari di Servizio è seguita con estrema attenzione da Figl e dai suoi
collaboratori che riescono a risolverli, spesso con l’aiuto degli esemplari catturati. Per esempio,
durante la Strafexpedition gli Austriaci si impadroniscono di ben quattro cifrari italiani - Ronge
non specifica quali - oltre al “militare tascabile”, ormai di scarso interesse. Si nota, ancora una
31
volta, come il contributo alle soluzioni ottenute con questo mezzo non venga mai menzionato
nelle memorie di Figl.
Lo sviLuppo deLLe attività crittoLogiche
Il Capitano Luigi Sacco visto l’esito negativo dei tentativi di ottenere dagli Alleati un aiuto
consistente per penetrare i cifrari nemici, aveva continuato a impegnarsi per decrittare brani di
dispacci austriaci. I risultati positivi dei suoi volenterosi e ingegnosi sforzi inducono il Comando
Supremo a concedergli finalmente le necessarie risorse. Come testimonia Odoardo Marchetti:
per molto tempo Egli lavorò quasi solo, tenacemente, fino a che, dalla bontà ed utilità dei
risultati, i superiori si convinsero della necessità di ampliare, di intensificare gli studi, e
quindi, di dotare di maggiori mezzi, specie di personale conoscitore provetto delle lingue,
quel nuovo ramo del Servizio Informazioni. Nasceva così il Riparto crittografico che assu-
merà in seguito un’importanza sempre maggiore. 32
L’incarico di decrittare i dispacci nemici era stato attribuito all’Ufficio RT di Codroipo sin dalla
sua costituzione, mentre si ritiene che i primi collaboratori a fini crittologici siano stati concessi
a Sacco all’inizio della primavera del 1916, secondo quanto afferma egli stesso.
33
Tutta l’operazione è comunque caratterizzata da grande riservatezza, tant’è che soltanto dopo
la fine della guerra, il Reparto sarà ufficialmente denominato “crittografico”, secondo quanto
34
emerge dai diari della Sezione R del Servizio Informazioni. Durante tutto il periodo bellico, si
eviterà sistematicamente ogni riferimento alle attività di Sacco e dei suoi collaboratori delle quali
29 O. J. Horak, Andreas Figl Leben und Werk, op. cit., p.160. Dell’entrata in vigore del CF non si ha riscontro negli Ordini
di Servizio dell’Ispettore Capo del STM, probabilmente perché riguardante solo la 1 Armata. I gruppi cifranti di 6 lettere
a
si ottengono unendo due gruppi di 3 lettere.
30 Ispettore Capo del STM, Diario militare, Ordine di Servizio N° 47 del 2 agosto 1916, AUSSME, fondo B1, 105 S, Vol.
88. Nello stesso documento si segnala «come gravissimo errore quello di ripetere la trasmissione dello stesso testo con
diversi cifrari». La data di entrata in vigore di questo cifrario indicata da Figl va anticipata di sei giorni. (O.J.Horak, Oberst
a.D. Andreas Figl, op. cit.,p. 160 e seguenti). Gli Austriaci impiegano per i Cifrari di Servizio una denominazione diversa
da quella italiana: il Cifrario a gruppi di cifre è da loro indicato come Cifrario Servizio I, il C1 corrisponde al loro Cifrario
Servizio II, il CF al Cifrario Servizio III e il C2 al Cifrario Servizio IV.
31 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.10.
32 O. Marchetti, op. cit.,, p.88
33 «La nostra organizzazione crittografica data dalla primavera del 1916» (L. Sacco, op. cit., p.308).
34 . Si spiega così la frase di O. Marchetti il quale, nel ricostruire le fasi di formazione del Reparto, ricorda che inizialmente
quest’ultimo era identificato come “radiotelegrafico”, per assume più tardi il nome di “crittografico”. (O. Marchetti, op.
cit. p.156).
245