Page 249 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO NONO




                  La conquista di gorizia
                  Il panorama della competizione crittologiica cambia radicalmente in occasione della Sesta Bat-
                  taglia dall’Isonzo, combattuta dal 4 al 17 agosto, che porta alla presa di Gorizia. Questa volta, le
                  stazioni RT italiane mantengono, prima dell’attacco il completo silenzio radio poiché le comu-
                  nicazioni possono istradarsi via filo, riuscendo così a nascondere, tra l’altro, lo spostamento di
                  truppe dal fronte tridentino a quello dell’Isonzo.
                  Si registra quindi nel campo austroungarico, l’assenza delle informazioni ottenute in altre cir-
                  costanze mediante il lavoro dei Penkala. Forse per questo motivo Figl non dedica nelle sue me-
                  morie molto spazio alla sesta battaglia dell’Isonzo, contrariamente a Ronge che informa del «ta-
                  gliente giudizio negativo pronunciato dal comando della 5  Armata austroungarica sul servizio
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                  d’intercettazione e decrittazione, giustificato dal fatto che l’attacco contro Gorizia dell’Esercito
                  italiano è stato una totale sorpresa». 46
                  Il Generale austriaco ammette che, in occasione dell’offensiva italiana, si sarebbe verificato un
                  fallimento non soltanto delle attività di ascolto radio e di decrittazione, ma dell’intero Servizio
                  Informazioni austriaco. Anche per questo motivo egli ritiene errata, con riferimento ai Penkala,
                  l’idea di «buttar via il bambino con l’acqua sporca».  Da questa frase, si potrebbe inferire che il
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                  comando della 5  Armata austroungarica abbia addirittura proposto, dopo la battaglia di Gorizia,
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                  l’abolizione del servizio di radio intercettazione e decrittazione, visti gli scarsi o del tutto ine-
                  sistenti risultati pratici, per la mancanza di dispacci italiani con contenuti operativi interessanti.
                  Alle pesanti osservazioni della 5  Armata risponde il Capo di Stato Maggiore Franz Conrad Von
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                  Hötzendorf che, a metà settembre, sostiene la necessità di proseguire il servizio di intercettazio-
                  ne per «l’inestimabile servizio reso all’Esercito Imperiale e Regio». 48
                  Il giudizio negativo sull’utilità dei Penkala, sarà come vedremo, ribadito l’anno successivo da par-
                  te del Comando delle Armate dell’Isonzo, cioè personalmente dal Generale Svetozar Boroevic,
                  giustificandolo con la scarsa efficacia dimostrata, almeno in quell’importante settore del fronte.
                  I motivi del disappunto di Boroevich dipendono anche dall’uso sempre più accorto della radio
                  da parte degli Italiani che trasmettono notizie ritenute riservate solo in casi di estrema necessità e
                  quando manchi ogni altro mezzo di comunicazione. Certamente, il clima più rigido e le nevicate
                  più abbondanti in alcune zone del Trentino, rispetto al fronte dell’Isonzo, provocano frequenti
                  interruzioni delle linee fisiche e notevoli difficoltà per la loro riparazione, costringendo a usare
                  più frequentemente il mezzo radio.
                  Proprio al luglio – agosto del 1916 risalgono le concrete testimonianze dei primi successi otte-
                  nuti da Sacco nella decrittazione dei dispacci radio, come si evince dal contributo riportato nelle
                  pagine seguenti e dovuto al nipote del Generale, Professor Paolo Bonavoglia che descrive, in
                  modo rigoroso ed estremamente prudente, i primi risultati conseguiti nella difficile interpretazio-
                  ne di un taccuino vergato a mano da suo nonno.













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                  46   M. Ronge, Der Radio horch, op. cit., p.9. La 5  Armata, schierata sul basso Isonzo aveva contrastato l’attacco italiano
                  teso a conquistare Gorizia.
                  47   ibidem, p.9. la frase è letteralmente “Man durfte daher das Kind nicht mit der Bade ausgießen.“ Nella stessa pagina si
                  accenna a un fuori servizio del Penkala di Adelsberg, nome tedesco per Postumia, che deve essere completamente riorga-
                  nizzato.
                  48   ibidem, p.10.


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