Page 300 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
che intercorre tra l’introduzione
di un nuovo cifrario e la su solu-
zione passa dai pochi giorni ne-
cessari nel 1916 a più di un mese,
con un continuo “botta e risposta”,
nell’ambito di una contesa critto-
grafica sempre più aspra.
Ciò nonostante, gli analisti austria-
ci riescono a decrittare un numero
consistente di radiogrammi, anche
grazie alla realizzazione di appa-
recchi idonei a ridurre i tempi di
decrittazione. Essi rimangano in
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attesa di errori dovuti a disatten-
zione di qualche cifrista italiano 11.5 Interno della stazione RT di Monte Cengio
per carpire al volo le opportunità,
oppure approfittano della cattura dei nuovi cifrari, come già avvenuto in numerose occasioni e si
ripeterà specie durante i combattimenti della dodicesima battaglia dell’Isonzo e il conseguente
spostamento del fronte sul Piave.
Le difficoltà di decrittazione derivano anche dal gran numero di cifrari impiegati da gruppi limi-
tati di corrispondenti, a livello locale. Cifrari di servizio particolari trovano impiego nelle radio
comunicazioni tra Italia e Albania e all’interno delle unità operanti in quella zona di guerra. Per
esempio, nel luglio del 1917, la 1 Sezione Radiotelegrafica Speciale dislocata in Albania utilizza
a
un cifrario con la tabella principale, quella ausiliaria e alcune istruzioni per l’uso interamente
contenuti in un foglio A4 doppio (figura 11.6).
Nelle cento posizioni disponibili nella tabella principale, i termini da cifrare sono distribuiti in
modo non del tutto disordinato, sia nella prima sottoriga con scritte in nero, sia nella seconda
sottoriga in cui appaiono, in rosso, numeri e vocaboli d’impiego corrente nell’ambito di quella
Sezione Radiotelegrafica. I gruppi cifranti letti, come al solito, nella prima riga e nelle prima
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colona a sinistra della tabella principale, risultano formati da un numero a due cifre eventual-
mente preceduto da una lettera della tabella ausiliaria, per le funzioni ivi indicate. 42
Il cifrario di servizio riportato in figura non sembra coincidere con quelli denominati da Figl
“Albanien Servizio I” e “Albanien Servizio II”, introdotti rispettivamente intorno alla metà del
1916 e alla metà del 1917 e, a quanto affermato dal crittologo austriaco, simili al C1 e quindi di
facile soluzione. Infatti l’introduzione di una certa irregolarità rende questo piccolo cifrario, in
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qualche modo, simile al C3 e probabilmente coincidente con quel cifrario di servizio del Corpo di
spedizione italiano in Albania, citato da Figl in altra parte delle sue memorie, in coincidenza con l’au-
tunno del 1917, quando gli Austriaci non riuscivano a interpretare i radiogrammi con esso cifrati.
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40 Si tratta degli apparati realizzati da Hugo Scheuble (Otto Horak, Andreas Figl, Leben und Werk, op.cit., p.175 e s.)
41 I termini in nero si cifrano mediante le due cifre nella riga in alto e nella colonna a sinistra, corrispondenti alla posizione
in cui è contenuto il termine da cifrare; quelli in rosso allo stesso modo facendo precedere le due cifre dalla lettera W. Le
dieci posizioni della tabella ausiliaria forniscono la lettera da anteporre alle due cifre per rappresentare le funzioni in essa
indicate per le sillabe in nero della tabella principale.
42 3° Reggimento Genio, 1 Sezione Radiotelegrafica Speciale, Cifrario usato dalle Stazioni della 1 Sezione RT Speciale,
a
a
zona di Guerra, Albania, 14 luglio 1917, ISCAG, Racc. 235.
43 O.J.Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit.,p.166 -167; 185 - 186.
44 O. Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit., p. 195.
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