Page 299 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO UNDICESIMO
temente nel corso del 1917.
La strategia di non trasmettere via radio
dispacci di carattere riservato, non può
ovviamente essere rispettata in condi-
zioni di emergenza, per esempio quando
per eventi bellici o per avverse condizio-
ni meteorologiche, ogni altro mezzo di
comunicazione diviene indisponibile. In
tali casi, se non si provvede a cambiare
tempestivamente cifrari e chiavi - cosa
non sempre agevole - si resta facilmente
vittima delle decrittazioni nemiche. Di-
viene perciò indispensabile la ricerca di
misure tendenti a migliorare la resisten-
za alla penetrazione dei cifrari e in par-
ticolare dei Cifrari di Servizio che pos-
sono considerarsi tra i più “deboli” usati
dall’Esercito italiano.
i cifrari di servizio
In questo comparto, contestualmen-
te all’entrata in vigore, il 10 aprile del
1917, del già menzionato cifrario C4, il
11.4 La vulnerabilità dei collegamenti via filo confrontata C1 viene definitivamente abrogato, men-
con quella delle stazioni RT
tre il C2 rimane in uso solo per telegram-
mi di servizio, fatta eccezione per quelli
relativi agli spostamenti delle Stazioni RT che, come i dispacci di Stato, devono impiegare il
nuovo cifrario. 36
I gruppi cifranti del C4 sono formati da tre lettere raggruppati a due a due nei crittogrammi: la
prima delle tre lettere indica la pagina del libro, la seconda la colonna della pagina e l’ultima la
riga di ciascuna colonna. Il numero delle pagine è 17, cioè pari al numero delle lettere nell’al-
fabeto ridotto, e altrettante sono le righe in ciascuna pagina, mentre il numero di colonne per
pagina è variabile e di solito inferiore a 17.
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Il C4 si può identificare con quello che le fonti austriache indicano come il «Cifrario Servizio V
che nel mese di aprile ha sostituito il Cifrario di Servizio II» e che, secondo Ronge, sarebbe stato
risolto all’inizio della 10 Battaglia dell’Isonzo, cioè dopo il 12 maggio, quindi a distanza di più
a
di un mese dall’introduzione, come indicato nella figura 10.9.
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Anche questa edizione viene modificata il successivo 20 giugno con una nuova chiave ottenuta
invertendo, in tutte le pagine del cifrario, l’ordine delle 17 righe cominciando con la lettera A
dal basso verso l’alto. Non è noto il tempo impiegato dagli analisti austriaci per venire a capo
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della nuova versione.
Si assiste quindi al sempre più frequente cambiamento dei cifrari di servizio e, in genere, al
prolungamento dei tempi impiegati per risolverli. Come si è già visto, l’intervallo di tempo
36 Ispettore Capo STM, Ordine di Servizio N° 56, 26 marzo 1917, AUSSME, fondo B1, 105S, Vol. 89. I nominativi dei
cifrari sono indicati negli ordini di servizio con un punto intermedio, C.1; C.2, ecc., ma nell’uso corrente il punto scompare.
37 Si ricorda che 17 è il numero di lettere costituenti l’alfabeto abbreviato dei Cifrari di servizio.
38 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p. 13; Figl dedica un breve capitolo al Cifrario Servizio V, senza indicare la data della
soluzione (O.J.Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit.,p.181).
39 Ispettore Capo STM, Ordine di Servizio N° 59, 8 giugno 1917, AUSSME, fondo B1, 105S, Vol. 89.
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