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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               il sommergibile UC 52 proveniente dalla Germania e diretto a Cattaro.  Si tratta probabilmente
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               della stessa unità e quindi di un errore o di un refuso, oppure della permanenza contemporanea
               nel porto di Cadice delle due unità U52 e U53 (figura 11.3),  giunte dalla Germania nel mese di
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               giugno e destinate ambedue alla posa di mine nel Mediterraneo.
               Le attività del Reparto crittografico nel settore navale e a supporto della Regia Marina, iniziate
               sin dal 1916, continuano per tutta la durata del conflitto, così come prosegue la collaborazione
               con gli Alleati e in particolare con il centro alleato di Malta i cui bollettini sono sistematicamente
               ricevuti e analizzati dal Reparto.



               11.3 LA SICUREzzA DELLE TELECOMUNICAzIONI


               vuLnerabiLità dei mezzi di teLecomunicazione
               La diffusione della radiotelegrafia al fronte terrestre s’impone, durante il conflitto, come conse-
               guenza delle distruzioni sempre più devastanti provocate dai tiri delle artiglierie aumentate in
               numero e in calibro che, soprattutto nelle fasi iniziali degli attacchi, pongono sistematicamente
               fuori servizio i collegamenti fisici, compresi quelli predisposti con particolare cura. 33
               La minore vulnerabilità delle comunicazioni senza fili rispetto a quelle che utilizzano portanti fi-
               sici e soprattutto linee aeree è evidenziata dalla figura 11.4 in cui è posta a confronto una struttu-
               ra di smistamento  di  linee telegrafiche e  telefoniche realizzata mediate un così detto “castello”
               (parte alta della figura), con la protezione della Stazione R.T. di Monte Cengio, posta in caverna.
               In quest’ultimo caso, la struttura esposta ai tiri dell’artiglieria nemica è solo l’antenna strutturata
               in modo da permettere rapide riparazioni nella maggior parte dei casi di danneggiamento.
               All’interno della stessa stazione è installato, in condizioni confortevoli per gli operatori, uno dei
               ricetrasmettitori da 200 W, descritti in precedenza e contenuti in cofani. In questo caso, il noto
               generatore elettrico “a tandem” serve solo come riserva (figura 11.5). 34
               Si diffonde quindi, nell’Esercito italiano, l’impiego di stazioni di potenza e portata limitate ido-
               nee a collegare sia i Comandi di Divisione con quelli di CdA., sia  le postazioni difficili da rag-
               giungere mediante altri mezzi, come osservatori in montagna, con i propri comandi Un primato
               per questo tipo di applicazioni può considerarsi l’istallazione e l’esercizio, a cura dalla Sezione
               telegrafica della 1 Armata, di una stazione radio nel Rifugio Garibaldi (Dreisprachenspitze) nel
                                a
               Parco dello Stelvio, a 2.845 metri di altitudine.
               Gli impianti RT, oltre alla comunicazione dei dispacci, svolgono numerose altre funzioni: «fin
               dai primordi della guerra, è stabilito e regolato un servizio di trasmissioni circolari di bollettini
               di guerra, di comunicazioni meteorologiche e idrometriche, di segnalazioni antiaeree, ecc.»  che
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               assumono in alcuni casi importanza tale da richiedere stazioni speciali e cifrari ad hoc.
               La diffusione dell’impiego del mezzo radio comporta ovviamente un aumento del traffico con
               conseguenti maggiori rischi per la riservatezza delle comunicazioni, perché la quantità dei testi
               cifrati intercettati dal nemico facilita la soluzione dei nuovi cifrari introdotti sempre più frequen-

               31   Erwin Sieche, La guerra sottomarina tedesca nel Mediterraneo 1915 – 1918, in La Guerra navale 1914 -1918 a cura di
               A. Rastelli e  A. Massignani, Rossato, op.cit., p.70.
               32   Immagine dal libro: Der Weltkrieg 1914-1918 in seiner Rauhen Wirklichkeit. „Das Frontkämpferwerk“, 1924.
               33   Si riteneva che per rendere una linea indenne da distruzione durante pesanti bombardamenti fosse necessario interrarla a
               circa 2 metri di profondità e proteggerla entro tubi di ferro, condizioni difficilmente realizzabili al fronte.
               34   A febbraio del 1917, 25 apparati “in cofano” di questa tipologia erano già stati distribuiti alle unità combattenti e si prov-
               vedeva ad allestirne altri 19, per rispondere alle crescenti richieste (lettera dell’Ispettore Capo del STM all’Ufficio Tecnico
               del Comando Supremo, prot. N° 870 del 25 febbraio 1917). Dai nominativi della stazioni radio si deduce che le stazioni
               ammontavano a 52 nel mese di settembre.
               35   Comando Generale del Genio. Ispettore Generale del Servizio Telegrafico Militare, Relazione tecnica sul Servizio Radio-
               telegrafico dell’Esercito operante durante la Guerra Italo - Austriaca, (1915 -1919), ISCAG, Racc. 223, p.3.

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