Page 317 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO UNDICESIMO
maggior parte dei casi, le informazioni a supporto dell’Artiglieria e della Fanteria rivestivano un
interesse così immediato da rendere più proficua dell’interpretazione dei dispacci, l’interdizione
della ricezione mediante forti interferenze sulle frequenze di trasmissioni degli aerei nemici.
Tra i cifrari di maggiore complessità si colloca il “C5”, introdotto nel 1917 per la corrispondenza
radiotelegrafica con stazioni RT a bordo di aeromobili, si ritiene soprattutto dirigibili, di cui la
copertina e una pagina sono riprodotte nella figura 11.15. Il periodo in cui questo cifrario è stato
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11.15 La copertina e una pagina del cifrario C5 per aeromobili (Biblioteca ISCAG)
impiegato si deduce da un chiaro riferimento al C4 contenuto nelle Istruzioni che lo fa ritenere
contemporaneo a quest’ultimo
Il “C5” è disordinato e impiega gruppi di due o tre lettere, scelte nel solito alfabeto abbreviato
di 17 lettere dei cifrari di servizio. Dalla prima pagina della parte cifrante mostrata in figura, si
nota la distinzione tra i gruppi così detti primari riportati a sinistra e quelli secondari a destra; si
rileva anche la sistematica ripetizione della prima lettera nei gruppi di destra, ragione per cui si
utilizzano in effetti solo gruppi di due lettere. I gruppi possono essere trasmessi come tali oppure,
analogamente ad altri cifrari di servizio, riuniti a formare insiemi di quattro, cinque o sei lettere.
A proposito del “C5”, non si è rinvenuta alcuna notizia nelle fonti austroungariche consultate
89 Biblioteca ISCAG, coll. XXXI A, n°11129, Il gruppo separatore PPA indica il passaggio dal C5 al C4 nell’ambito di un
crittogramma. L’esemplare parzialmente riprodotto in figura, appartenente originariamente all’Ispettore Capo del STM, si
trova tra le carte consegnate all’Istituto del Genio da Luigi Sacco nel 1947 e contiene note e appunti a mano.
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