Page 316 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
non saranno ottenute neppure a fine guerra.
Apparati del tipo T. Av. troveranno im-
piego su trimotori Caproni ma, per rice-
vere le loro comunicazioni anche duran-
te azioni condotte a profondità di 100 e
più chilometri oltre le linee nemiche, si
richiederà alle Armate di predisporre sta-
zioni d’ascolto molto avanzate e munite
di amplificatori a valvola con la massima
sensibilità disponibile. 87
I posti d’ascolto a terra, dislocati presso i
comandi di artiglieria e nei campi d’avia-
zione raggiungono, alla vigilia della do-
dicesima battaglia dell’Isonzo, una con-
11.14 Apparato OPD (Onde Persistenti per Dirigibili). In alto a destra: sistenza pari a circa novanta unità. Nella
la valvola trasmittente (Museo del Genio, Roma) figura 11.13 è riprodotta la mappa, aggior-
nata al 30 settembre 1917, delle stazioni
per l’Aeronautica, prevalentemente riceventi, dislocate al fronte dell’Isonzo e della Carnia e colle-
gate telefonicamente con i comandi ai quali forniscono il servizio. Numerose stazioni sono mobili
perché montate su autoveicoli e/o dotate di antenne idonee ad agevoli spostamenti nei luoghi più
adatti a “seguire” le diverse missioni delle squadriglie. 88
Molto diversa è la situazione a bordo dei dirigibili usati per la ricognizione a largo raggio e per il
bombardamento. Lo spazio e l’energia disponibili consentono di installare trasmettitori di poten-
za maggiore rispetto agli aerei e la silenziosità permette anche di ricevere trasmissioni da terra e
di utilizzare la radio per aiuto alla navigazione specialmente di notte e in condizioni meteorolo-
giche avverse. Tuttavia, l’impiego di trasmettitori a scintilla è ritenuto pericoloso per il rischio
di incendi dovuti all’idrogeno presente anche nella navicella, rischio che si evita con l’adozione
di trasmettitori a valvola sperimentati nel 1917, da Guglielmo Marconi su dirigibili italiani e
inglesi. Un apparecchio ricetrasmittente di questo tipo, costruito nelle officine dell’Esercito e
denominato OPD (Onde Persistenti per Dirigibili) è mostrato nella figura 11.14.
Ovviamente le segnalazioni inviate dagli aerei a terra, le comunicazione con dirigibili e ogni
altra trasmissione radio connessa con i servizi aeronautici sono oggetto di grande attenzione da
parte del nemico e occorre perciò proteggerle mediante appositi cifrari.
cifrari aeronautici
Le precarie condizioni operative, complicate dal fuoco nemico, in cui gli osservatori d’aereo do-
vevano trasmettere a terra le informazioni raccolte, richiedevano la massima semplificazione dei
dispacci e della loro cifratura. Perciò, le segnalazioni convenute per le operazioni di assistenza
all’Artiglieria e alla Fanteria non differivano molto da quelle impiegate dagli aerei austriaci all’i-
nizio della guerra e illustrate nei capitoli precedenti. S’impiegavano tabelle contenenti, di solito
in un’unica pagina, la corrispondenza tra i termini di uso corrente e i gruppi cifranti costituiti da
lettere o gruppi di due lettere dell’alfabeto. Altrettanto semplici erano le carte geografiche qua-
drettate con coordinate facilmente trasmissibili.
Non meraviglia quindi che gli analisti austroungarici abbiano facilmente interpretato queste tabel-
le, come del resto avveniva nei confronti di quelle impiegate dai loro operatori. D’altra parte, nella
87 Ispettore Capo STM, Servizio RT per azioni di bombardamento, prot.12798I.C. del 10 aprile 1918, ISCAG, Racc. 226.
88 Comando Supremo, Ufficio Servizi Aeronautici, Relazione sul Servizio Radiotelegrafico per l’Aeronautica, 6 ottobre
1917, ibidem.
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