Page 37 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO PRIMO




                  Un lavoro di ben altra levatura è quello sviluppato dal Generale dell’Esercito austriaco Otto
                  J. Horak che si è dedicato allo studio della vita e delle opere di Andrea Figl, pubblicando nel
                  2005 un primo libro proprio con questo titolo   e sei anni più tardi la già citata edizione in cui si
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                  rielaborano le memorie dello stesso Figl.  Ai contenuti di quest’ultimo libro si farà spesso rife-
                                                        67
                  rimento nel seguito, ogni volta che sarà necessario citare attività e idee del crittologo austriaco.

                  Alla prima delle due opere di Horak poc’anzi citate è ispirato un altro articolo, comparso sulla
                  rivista Cryptologia, nel 2007, a none di Herbert Paulis che si sofferma sulla descrizione degli
                  apparati usati per ridurre i tempi di decrittazione dei dispacci cifrati mediante alcuni “Cifrari di
                  Servizio” adottati dalle stazioni radiotelegrafiche italiane. 68

                  Uno dei due pregevoli volumi pubblicati nel 2016 dal Colonnello Johan Prickowitsch, riguar-
                  dante la Telefonia senza fili nell’Esercito e nella Marina Imperiali Austro (Ungariche) durante la
                  Grande Guerra, contiene alcuni capitoli dedicati alla lotta crittografica vista naturalmente dalla
                  parte austriaca.  Anche qui ritroviamo, ben evidenziata in grassetto, la frase della Commissione
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                  d’Inchiesta su Caporetto tratta dal Corriere della Sera del 19 agosto 1919 ! 70

                  suLLa necessità di un’anaLisi compLessiva
                  In via del tutto generale, dall’esame delle pubblicazioni elencate nei precedenti paragrafi emer-
                  ge, oltre all’evidente parzialità di alcune opere, la completa mancanza di studi basati sulle infor-
                  mazioni contenute negli archivi italiani che avrebbero probabilmente modificato la valutazione
                  complessiva sull’andamento della lotta crittografica nella Grande Guerra.
                  Ricerche di questo tipo avrebbero potuto evidenziare i cifrari rimasti ignoti agli Austriaci per
                  tutta la durata del conflitto o risolti molto tempo dopo la loro introduzione in servizio, e forse
                  anche i tempi richiesti per le soluzioni degli altri. Alcune indicazioni su quest’ultimo aspetto si
                  otterranno, come si vedrà, confrontando le reali date d’introduzione dei singoli cifrari ottenute
                  dai documenti italiani con quelle indicate da fonti austriache relativamente alla loro soluzione.
                  Naturalmente, anche l’enumerazione dei successi conseguiti dagli Italiani nelle decrittazione dei
                  dispacci austriaci ha richiesto approfondite ricerche archivistiche che hanno consentito di por-
                  tare alla luce notizie di carattere generale e numerosi esempi concreti, pur restando ovviamente
                  aperta la possibilità di ulteriori ritrovamenti.
                  Un altro argomento degno di nota e in gran parte trascurato nella letteratura esposta in quanto
                  precede riguarda la capacità italiana nell’analisi del traffico radio, favorita dalla padronanza
                  delle tecniche radiogoniometriche. L’omissione di un tema siffatto non può giustificarsi con la
                  mancanza di informazioni in proposito, essendo ben noti, a livello internazionale, i brevetti e la
                  perizia operativa degli Italiani che hanno utilizzato la radiogoniometria, nella guerra marittima e
                  al fronte terrestre, con notevole anticipo rispetto ai loro avversari.
                  Per tener conto di tutti i metodi atti a trarre informazioni operativamente utili delle telecomuni-
                  cazione nemiche, comprese quelle telefoniche su filo, si ritiene opportuno cercare di inquadrare
                  l’argomento qui trattato in chiave moderna,  utilizzando il concetto unificante di “Communication
                  Intelligence” (COMINT), più precisamente definita nelle pagine successive e comprensiva della
                  “Radio Intelligence” o “Wireless Intelligence”, termini questi ultimi che hanno origine proprio
                  durante la Grande Guerra.

                  66   Otto J. Horak  Andreas Figl – Leben und Werk -1873-1967, Universitätsverlag, Rudolf Trauner, 2005.
                  67   O. J. Horak,  Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit. Nel seguito si farà costantemente riferimento a questa pubblicazione di
                  Horak, tranne casi specifici in cui si indicherà il libro di cui alla nota precedente.
                  68   Herbert Paulis, The Scheuble Apparatus,  Cryiptologia - 31, 2007, p.164-178
                  69   J. Prikowitschy,, op. cit.
                  70   ibidem, p.386.


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