Page 33 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO PRIMO
“prodotti” che in un secondo articolo pubblicato nel 1928 propone l’applicazione ai cifrari diplo-
matici di una tavola simile al Cifrario Tascabile, usata come sopracifratura di repertori paginati ana-
loghi a quelli di Sitter e Mengarini. Si tratta di una combinazione criticabile da molti punti di vista.
come risulterà chiaro nei capitoli successivi.
Una nota di colore: nell’esempio riportato in quest’ultimo articolo egli usa come parola chiave,
per la cifratura, la breve frase: Viva il Duce ! A Noi !
Il ruolo svolto in passato dal generale de Chaurand nell’Intelligence italiana e probabilmente anche
l’errata convinzione del Gylden che egli avesse rivestito un ruolo importante nel settore crittolo-
gico durante la Grande Guerra , unitamente agli svarioni crittografici poc’anzi ricordati, hanno
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contribuito non poco alla formulazione dei giudizi negativi sulle capacità italiane in questo settore.
D’altra parte, il Gylden non aveva avuto la possibilità di consultare le “Nozioni di Crittografia”
di Luigi Sacco, unica pubblicazione italiana di quegli anni basata sull’effettiva esperienza bellica
e contenente la chiara testimonianza dei notevoli progressi compiuti in questo comparto dagli
analisti italiani. Il motivo di questa carenza dipende verosimilmente dal fatto che la diffusione
del volume di Sacco al di fuori del ristretto ambito militare è impedita dal 1925, anno della pri-
ma redazione, fino al 1930 quando può essere finalmente commercializzato. Troppo tardi perché
Gylden potesse consultarlo, anche perché la “scoperta” dell’opera a livello internazionale avvie-
ne soltanto alcuni anni dopo.
1.4 FINO AI NOSTRI GIORNI
iL “contrattacco” di ronge
Nel 1943, mentre la Seconda Guerra Mondiale infuria su tutti i fronti, impegnando anche le re-
sidue energie dell’Austria, divenuta da cinque anni parte integrante del Terzo Reich, il generale
Maximilian Ronge, ormai in pensione e quasi settantenne, si dedica a rielaborare la storia delle
intercettazioni radio e telefoniche e della crittologia nella guerra precedente, ampliando le tesi e
documentando gli episodi narrati nel suo libro.
Nelle memorie del Generale, conservate nel Kriegsarchiv di Vienna, è compresa una relazione
sul servizio d’intercettazione radio e di decrittazione contro l’Italia che include anche la tradu-
zione in tedesco di alcuni passi del libro di Osvaldo Marchetti riguardanti questo tema. Un’al-
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tra parte delle memorie è dedicata alle intercettazioni telefoniche sul fronte italiano. 51
La prima corposa relazione, corredata da ben 78 annessi, tratta anche degli accadimenti sul
fronte balcanico, ma solo marginalmente e specie in relazione alle attività delle truppe italiane in
quel settore. Si dilunga inoltre, con dovizia di particolari, sull’attività di decrittazione svolta nel
1918, quasi a fornire la documentazione idonea a smentire la tesi di Gylbert che ormai doveva
essere ben conosciuta dal Ronge.
Oltre a riproporre quanto narrato nel suo precedente volume, Ronge aggiunge numerosi fatti e consi-
derazioni, mantenendo il tono di superiorità e talvolta di scherno nei confronti del Servizio d’Informa-
zione e soprattutto delle capacità crittografiche italiane e conclude lo scritto con la nota dichiarazione
contenuta nella relazione della Commissione d’Inchiesta su Caporetto, evocata a dimostrare la supre-
mazia austriaca in quanto riconosciuta dallo stesso nemico.
Il generale austriaco pur utilizzando le Memorie crittografiche di Figl, senza farne esplicito rife-
49 Durante la Grande Guerra, Felice de Chaurand è inizialmente al comando di una Divisione, da cui viene ben presto “eso-
nerato” o meglio “silurato”. Non riveste comunque alcun ruolo connesso con la crittografia.
50 M. Ronge, Der Radiohorch und Dechiffrier - Dienst Gegen Italien und am Balkan, 15/III/1943; Das Italienische
Ciffrenwessen, Wien Kriegsarchiv, Ronge Nachlaß B126:3/II, p. 1 - 52a. La data del 1943 è apposta a conclusione delle
relazioni sopra menzionare e in numerosi annessi, unitamente alla sigla dell’Autore,
51 M. Ronge, Die Telefon Abhorchdienst,1/III/1943, Wien Kriegsarchiv, Nachlaß B126:3/IV, p,1 – 54,
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