Page 30 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               Una delle copie, compresa la premessa scritta da Figl nel maggio del 1947, è riportata integral-
               mente in un recente libro di O. J. Horak. 34
               Il manoscritto di Figl, contenente numerose informazioni sui cifrari impiegati dall’Esercito ita-
               liano durante la Grande Guerra e sulle soluzioni individuate dall’Autore e dai suoi collaboratori,
               si ritiene sia la fonte primaria per alcuni successivi scritti sul tema, compreso il libro di Ronge.
               Oltre ad alcuni errori che saranno evidenziati nel seguito, nelle Memorie di Figl si ravvisa-
               no omissioni che riguardano sia il ruolo delle intercettazioni e decrittazioni durante importanti
               eventi bellici risolti a favore dell’Esercito italiano, come le battaglie di Gorizia e della Bainsizza,
               sia l’importanza dell’aiuto frequentemente fornito al lavoro crittogrlogico dall’approvvigiona-
               mento dei cifrari nemici mediante acquisti e catture.
               Dall’opera, oltre a una comprensibile, ma forse eccessiva esaltazione dei propri meriti, traspare
               una notevole animosità contro i vecchi nemici, dovuta evidentemente al periodo ancora breve
               trascorso dalla conclusione del conflitto, ovviamente molto amara per l’Autore.
               Tra l’altro, nella premessa delle Kryptographischen Erinnerungen si fa esplicito riferimento al
               noto giudizio della Commissione d’inchiesta, riportando una frase del quotidiano “La Stampa”
               riguardo «la magistrale abilità del nemico». 35




               1.3 VALUTAzIONI UNILATERALI

               critiche poco documentate
               Il volume di Ronge ha indubbiamente riscosso una notevole notorietà non solo nei Paesi di lingua
               tedesca e in Italia. Alla diffusione in ambito internazionale delle tesi in esso sostenute a detrimento
               dell’Intelligence e soprattutto della crittologia italiane, ha provveduto, oltre alla traduzione del
               volume in francese, il lavoro di un esperto svedese di crittologia, Yves Gylden, che in un suo libro
               ha sintetizzato i contenuti di trattati e memorie comparsi, fino a circa il 1930, sulle vicende crittolo-
               giche e di intercettazione nella Grande Guerra, nei fronti occidentale, orientale e italiano. 36
               L’opera di Gylden è divenuta subito nota a livello internazionale, a seguito della pubblicazione
               di una versione ridotta sulla Revue Militaire Française nell’agosto del 1931 e dell’intero volume
               tradotto in inglese, a puntate, nel Signal Corps Bulletins a partire dalla fine del 1933 fino a tutto
               il 1934. 37
               Le fonti da cui Gylden trae informazioni per il suo libro non mancano di certo poiché, come
               già illustrato, nel corso degli anni venti vengono dati alle stampe numerosi scritti soprattutto da
               parte di coloro che si erano distinti come abili critto analisti durante il conflitto. Tuttavia, mentre
               per il fronte occidentale e per quello orientale, l’Autore dispone di informazioni provenienti da
               entrambi gli schieramenti, per il fonte italo - austriaco egli ammette che le notizie da lui raccolte
               derivano soltanto dai libri di Ronge e di Figl, aggiungendo: «Sarebbe stato di grande interesse
               l’accesso a qualche affidabile documentazione italiana che avremmo potuto usare a scopo com-
               parativo. Sfortunatamente nessuna documentazione di queste attività è stata fin’ora pubblicata,


               34   Otto J. Horak, Oberst a. D. Andreas Figl und der k.u.k. Radiohorch - und Dechiffrier dienst.  Die „Kryptographischen
               Erinnerungen“, Ares Verlag, Graz 2011, p.60 - 228.
               35   ibidem, p.62.
               36   Y. Gylden, Chifferbyrliâernas Insatser I Varldskriget Till Lands (Contributo degli Uffici Crittografici nella Grande
               Guerra), Stockolm, 1931.
               37   La versione ridotta compare con il titolo: La cryptographie militaire pendant la guerre 1914 -1918, Revue Militaire
               Française, Aout, 1931. La versione integrale in inglese è: The Contribution of the Cryptographic Bureaus In The World War,
               pubblicata a puntate in Signal Corps Bulletins Nos. 75 - 81, November 1933 - November 1934, con note del Maggiore W.
               F. Friedman, uno dei maggiori crittologi americani. L’intero libro con lo stesso titolo è incluso nel 1935 tra le “Publications
               of Riverbank Laboratories” curate dallo stesso Friedman, a cui si fa riferimento  nelle note seguenti.


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