Page 28 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
La Letteratura crittoLogica neL dopoguerra
Prima della pubblicazione del libro di Ronge, i numerosi libri e articoli dati alle stampe riguardo
agli eventi della Grande Guerra al fronte italo austriaco contenevano solo rari riferimenti alla
lotta crittologica, fatta eccezione per le Memorie di Figl, di cui si dirà tra poco. Desta invece
sorpresa, alla luce della riservatezza che dovrebbe caratterizzare questi temi, l’abbondanza della
letteratura sulle vicende crittologiche e più in generale sulla Radio Intelligence riguardanti il
fronte occidentale e in parte quello orientale, comparsa negli anni Venti del Secolo passato.
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I più prolifici autori di articoli e trattati di crittografia militare sono, in quel periodo i responsa-
bili del settore nell’Esercito francese e segnatamente François Cartier e Marcel Givierge che,
dall’inizio del conflitto, ricoprivano la carica rispettivamente di Capo della Sezione Cifra presso
il Ministero della Guerra e di Responsabile del Servizio Cifra nel G2 del Quartier Generale. 23
Per la Gran Bretagna, l’Ingegnere e Professore di Fisica James Alfred Ewing che aveva coman-
dato, dall’inizio della guerra fino al maggio del 1917, la leggendaria Stanza 40 dell’Ammiraglia-
to, inizia per primo a svelare i successi della crittografia britannica, nel 1927.
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Non manca l’apporto americano rappresentato per esempio dal racconto dell’Ammiraglio
William Sims, comandante della flotta americana in Europa, riguardo alla intercettazione e loca-
lizzazione delle trasmissioni radio dei sommergibili tedeschi. 25
1.2 Andreas Figl e Luigi Sacco con i rispettivi libri
Alcune imprese compiute dai critto analisti germanici sono ricordate da Walter Nicolai respon-
sabile, dal 1913 al 1919, dell’Abteilung IIIb, il servizio segreto tedesco, e dal Generale Erich
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Ludendorff, con riferimento a intercettazioni di dispacci radio russi durante le battaglie di
Tannenberg e dei Laghi Masuri.
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22 Al contrario, Wiston Churchill, nella sua monumentale opera sulla Grande Guerra, minimizza il ruolo degli analisti in-
glesi al fine di non svelare alcun segreto legato alle loro capacità e non comprometterne il futuro impiego (W. S. Churchill,
The world crisis, Charles Scraiber’s Sons, New York, 1923).
23 Tra le pubblicazioni significative di questi autori si citano: M. Givierge, Questions de Chiffre, Revue Militaire Française,
Paris, 01/06/1924; M. Givierge, Course de Cryptographie, Berger-Levrault, Paris, 1925; F. Cartier, Le service d’écoute
pendant la guerre, Radioélectricité, Paris, 01/11/1923; 15/11/1923; F. Cartier, Les secrètes en Radiotélégraphie, Radioélectricité,
Paris, 10/12/1925; 25/12/1925; 01/01/1926.
24 J. A. Ewing, Some Special War Work at the Admiralty, Cryptologia, Vo l. 4, N°4, p.193 – 203 e Vol. 5 N° 1, p. 33 – 39.
25 William S. Sims, Burton J. Hendrick, The Victory at Sea, Doubleday, Garden City, N.Y., 1921
26 W. Nicolai, Geheime Mächte, Internationale Spionage und ihre Bekämpfung im Weltkrieg und heute, Koehler, Leipzig, 1925.
27 E. Ludendorff, Meine Kriegserinnerungen 1914 - 1918, Mittler, Berlin, 1919, ed. italiana: I Miei Ricordi di Guerra 1914
– 1918, Garzanti, 1940.
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