Page 372 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
alle nostre artiglierie i bersagli nemici nella pianura coperta dalla Piave. Rapide segnala-
zioni radiotelegrafiche circa il sopravvenire di velivoli nemici, simultaneamente ricevute da
tutti i nostri campi di squadriglie da caccia, fecero poi fulmineamente lanciare verso le loca-
lità segnalate sciami di nostri arditi velivoli e così la radiotelegrafia contribuì efficacemente
alle nostre numerose e splendide vittorie aeree. 59
Dalla minuta della citata relazione si evincono numerose altre informazioni riguardanti per
esempio il numero di stazioni radio impegnate nei combattimenti e si apprende che «furono
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particolarmente encomiate le Sezioni Radiotelegrafiche della 3 , 4 , 6 e 8 Armata e che i tele-
a
a
a,
a
grafisti nel loro complesso poterono fornire il Servizio con la massima continuità e regolarità»,
rendendosi protagonisti di numerosi episodi di valore e abnegazione pagati con un elevato nu-
mero di perdite.
Ben consci dei pericoli derivanti dalle capacità di analisi crittografica del nemico, gli Italiani
adottarono tutte le misure a loro disposizione per proteggere il proprio traffico telegrafico, usu-
fruendo largamente della rete fissa a loro disposizione e utilizzando la radio solo quando indi-
spensabile come nei collegamenti con gli aerei.
Per le comunicazioni terrestri si modificarono frequentemente le tabelle cifranti e decifranti e le
sopra cifrature utilizzate ormai nella gran parte dei cifrari. Per esempio le chiavi di sopracifratura
del vocabolario a gruppi di lettere “CFbis” vennero cambiate a distanza di due giorni dal 16 al
18 e poi ancora il 23 di giugno, tanto che nel corso di poco più di un mese si ebbero circa dieci
cambiamenti, fino a quando il 5 di agosto si introdusse un cifrario di servizio completamente
nuovo contraddistinto con la sigla “SB”.
Lo stesso Ronge ammette «le difficoltà dei diversi cifrari introdotti dagli Italiani», pur soste-
nendo che «il servizio d’intercettazione radiotelegrafica coadiuvò egregiamente il comando».
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Figl invece si limita a riportare alcuni crittogrammi decrittati nel primo giorno di combattimenti
e tace sugli eventi della lotta crittografica per tutto il periodo successivo della battaglia che è
costata, a suo dire, molto più dei 200.000 morti, feriti o dispersi lamentati tra le fila austroun-
gariche, perché avrebbe determinato la perdita di ogni fiducia nell’Esercito e la svolta decisiva
nell’andamento della guerra, cioè l’inizio della fine dell’Impero Asburgico.
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59 Ispettore Capo del STM, Relazione sul Servizio Telegrafico, Telefonico, Ottico e Radiotelegrafico durante l’offensiva
austriaca del giugno 1918, ISCAG, Racc. 232.
60 Ibidem, Gli apparati radio impiegati nei combattimenti ammontano complessivamente a 147 stazioni ricetrasmittenti,
272 stazioni d’ascolto, 15 radiogoniometriche e 62 di telegrafia attraverso il suolo (TPS). Nella minuta, collocata nello
stesso Raccoglitore di cui alla nota precedente non è specificato quante tra le stazioni di ascolto sono aeronautiche o di
intercettazione.
61 M Ronge, Spionaggio, p.333 - 334.
62 O.J.Horak, Oberst a.D. Andreas Figl, op. cit., p.211 - 213.
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