Page 55 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Le operazioni della 2ª Armata e la creazione dello Stato Indipendente Croato


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             croati.  Il 16 maggio è firmato un protocollo segreto che impegna il governo di
             Zagabria a operare tenendo sempre in “speciale considerazione” gli interessi eco-
             nomici tedeschi, cui viene garantito lo sfruttamento senza restrizioni delle risorse
             naturali croate. 45
                Alle intese economiche croato-tedesche è in parte attribuito il fallimento del
             progetto di unione monetaria e doganale tra Stato Indipendente Croato e Italia –
             previsto all’art. 4 del “Trattato di garanzia e di collaborazione” – e l’insuccesso
             della missione di Donato Menichella, direttore generale dell’Istituto per la Rico-
             struzione Industriale (IRI), giunto a Zagabria appositamente. Menichella riteneva
             l’unione monetaria e doganale indispensabile per la penetrazione economica italia-
             na in territorio croato e la competizione con la Germania, forte di un largo seguito
             tra gli uomini d’affari e i politici vicino a Pavelić. L’unione sarebbe stata fonda-
             mentale per rimediare alle conseguenze di una linea di confine tracciata spezzando
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             in due l’unità economica dalmata.  Il programma, tuttavia, rimarrà senza seguito,
             principalmente a causa della mancata intenzione da parte di Zagabria di assegnare
             all’Italia una serie di privilegi apertamente in contrasto con i diritti economici del
             reich stabiliti negli accordi croato-tedeschi. Il 30 maggio Ciano e Pavelić giungono
             a un accordo per la creazione di un ente italo-croato con capitale prevalentemente
             italiano per la gestione delle attività industriali già esistenti nei territori dalmati e
             per l’industrializzazione della Dalmazia attraverso la valorizzazione delle sue risor-
             se, a partire da quelle idriche. 47
                Il Poglavnik avrebbe perduto progressivamente il favore dei suoi uomini, che si
             sarebbero volti verso Kvaternik, apertamente filo-tedesco e figura di primo piano
             del movimento ustaša e del governo di Zagabria, libero da vincoli precedenti con
             l’Italia. Kvaternik era fortemente legato agli ufficiali “italofobi” dell’ex esercito
             austro-ungarico – in particolar modo al generale Von Ostenan, suo vecchio compa-
             gno d’armi – e non nascondeva il desiderio, comune ai “patrioti croati”, di godere
             di una più ampia indipendenza dalle potenze dell’Asse.  La situazione incerta era
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             sfruttata dagli avversari del regime e non era azzardato il prevedere in un tempo più
             o meno prossimo il riaccendersi di lotte interne. Tutti i partiti erano però stati con-



             44  ASDMAE, b. 1168 (UC 52), fasc. 2, R. Ambasciata Berlino, a Gab.A.P. (U.C.), telegramma
                n. 5734 R., f.to Alfieri, Berlino 12 giugno 1941-XIX.
             45  DGFP, Series D, Vol. XII, doc. 526.
             46  ASDMAE, b. 1493 (AP 28), Relazione per il Duce, f.to Domenico Menichella, 17 maggio
                1941-XIX.
             47  Hrvatski Državni Arhiv (HDA), fond 227, Ministarstvo Vanjskih Poslova Nezavisne Države
                Hrvatske (MVP NDH), Zagreb (1942-45), kut. 6, Sporazum Pavelić-Ciano od 30. svibnja
                1941.
             48  ASDMAE, b. 1493 (AP 28), R. Legazione Zagabria, a Gab.A.P. (U.C.), telegramma n. 5161
                R., segreto non diramare, 151 urgente, f.to Casertano, Zagabria 1 giugno 1941-XIX.

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