Page 53 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Le operazioni della 2ª Armata e la creazione dello Stato Indipendente Croato
ne di Mussolini e del re, senza mai cingere la corona o mettere piede nello Stato In-
dipendente Croato, conscio della pura formalità del titolo, concesso dal Poglavnik
per puro opportunismo politico (“un espediente – come lo definirà nel colloquio
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con Hitler del 7 giugno – per agevolare l’indipendenza croata”). Per l’ordina-
mento giuridico così come per la popolazione dello Stato Indipendente Croato, la
nomina di Aimone di Savoia a re, si rivelerà priva di significato e l’incoronazione
non avrà mai luogo.
Gli Accordi di Roma rendono pubblici i confini e formalizzano i trattati rela-
tivi alle questioni di carattere militare concernenti il litorale dalmata e quello di
garanzia e collaborazione, ponendo le basi per un’intima collaborazione militare,
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economica e culturale tra i due Stati. L’accordo prevede inoltre la conclusione
di una convenzione speciale per la definizione dell’ordinamento amministrativo
del comune di Spalato – più degli altri al centro della disputa italo-croata – con i
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sobborghi, la zona dei Castelli e l’isola di Curzola. Assegnata la città all’Italia, il
governo di Roma si impegnava a preparare al più presto il testo di una convenzione
con il governo di Zagabria che tutelasse i diritti dei cittadini croati; in cambio alle
minoranze italiane della Dalmazia sottoposte all’amministrazione croata sarebbero
state assicurate garanzie per l’uso della lingua italiana e la creazione di istituti e
scuole di educazione e istruzione. Con le clausole del “Trattato di garanzia e di
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collaborazione” l’Italia si assumeva inoltre l’impegno di garantire l’indipendenza
politica e l’integrità territoriale dello Stato croato, sostenendo lo sviluppo politico
del movimento ustaša; a sua volta il governo croato si impegnava a non assumere
impegni internazionali incompatibili con la garanzia stabilita e ad avvalersi della
collaborazione italiana per la riorganizzazione e l’istruzione tecnica delle proprie
forze armate, con le autorità militari italiane responsabili anche della dislocazione
logistica croata. I governi di Roma e Zagabria s’impegnavano – non appena con-
solidata la situazione economica – ad entrare nelle più strette relazioni doganali
e valutarie e a tale scopo sarebbe stata costituita una Commissione permanente
economica italo-croata. Infine sarebbero stati conclusi al più presto accordi speciali
in materia di traffici ferroviari e marittimi, nonché per regolare relazioni culturali e
36 E. Collotti, T. Sala, G. Vaccarino, op. cit., pp. 35-36.
37 ASDMAE, b. 1494 (AP 29), Ministero degli Affari Esteri, Trattati e Convenzioni, Accordi
fra il Regno d’Italia e il Regno di Croazia (Roma, 18 maggio 1941-XIX), Roma, 1941-XIX,
Trattato per la determinazione dei confini fra il Regno d’Italia ed il Regno di Croazia, Roma,
18 maggio 1941-XIX. Anche in b. 1168 (UC 52), fasc. 1; AUSSME, fondo H-5, S.M.R.E. –
Classificato RR., b. 40/RR, fasc. 14; ibidem, M-3, b. 77, fasc. 4.
38 Ibidem, Trattato per la determinazione dei confini fra il Regno d’Italia ed il Regno di Croa-
zia, Roma, 18 maggio 1941-XIX, art. 1.
39 Ibidem, Il capo del governo italiano al capo del governo croato, f.to Mussolini, Roma, 18
maggio 1941-XIX; Il capo del governo croato al capo del governo italiano, f. to Pavelić,
Roma, 18 maggio 1941-XIX.
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