Page 48 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La “quinta sponda “ storia dell’occupazione italiana della Croazia.
che le formazioni volontarie aumentassero. 21
Nel frattempo i territori occupati dalla 2ª Armata, agli effetti dell’amministra-
zione civile, vengono suddivisi in tre zone: Slovenia, territori fiumani e della Kupa,
Dalmazia; Ambrosio conferisce i poteri per le terre fiumane e i territori della Kupa
a Temistocle Testa, prefetto di Fiume alle sue dirette dipendenze, fermo sostenitore
di acquisizioni limitate allo stretto necessario (Spalato, Sebenico e le isole), onde
procedere facilmente all’italianizzazione delle terre redente espellendo gli allogeni
e introducendo “elementi regnicoli”. Tutte le isole sono ormai presidiate da truppe
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italiane. Ambrosio afferma che esclusi piccoli gruppi di “agitatori intransigenti”,
nelle zone occupate il contegno della popolazione croata, seppure molto riservato
nei confronti degli italiani, risulta in generale “calmo ed indifferente”, principal-
mente a causa delle interferenze delle autorità di Zagabria e dei suoi emissari lo-
cali, la cui presenza va rafforzando l’opinione che l’occupazione italiana sia solo
temporanea. 23
A Spalato, per indebolire il fronte croato, inizia il rientro degli italiani di Dalma-
zia che hanno abbandonato le città della costa alla deflagrazione del conflitto: ele-
menti croati provenienti dalla capitale continuano infatti a sobillare i connazionali
e minacciare coloro che assecondano l’occupazione italiana. Edo Bulat, spalatino
e ministro di Pavelić fiduciario per la Dalmazia occupata, svolge propaganda anti-
italiana e si rifiuta di consegnare i poteri all’alleato: per tale ragione è strettamente
sorvegliato dalle autorità militari italiane, che cercheranno di impedire il suo rien-
tro in città dalla capitale croata, mentre il vescovo della città – pur di sentimenti non
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italiani – invita il clero e i fedeli a consegnare le armi e collaborare. Nonostante le
esortazioni, tuttavia, gran quantità di fucili e mitragliatori sono scoperti in diverse
parti della città e in periferia, mentre corrono voci di complotti e tentativi di rivolta.
21 Ibidem, Comando Supremo Stato Maggiore Generale, OP/1^, Formazioni di volontari nel
territorio occupato (foglio 7216 di Superesercito), 8 maggio 1941-XIX.
22 Ibidem, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Comando Supremo Stato Maggiore
Generale-Ufficio Personale e Affari Vari, prot. n. 102/A.C./S., oggetto: Informazioni di ca-
rattere politico, 2°) Situazione politica in Croazia e Dalmazia, f.to il Generale Comandante
designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 4 maggio 1941-XIX, pp. 1-2. Cfr. anche D. Rodo-
gno, Il nuovo ordine mediterraneo. Le politiche di occupazione dell’Italia fascista in Europa
(1940-1943), Torino, Bollati Boringhieri, 2003, p. 104.
23 AUSSME, M-3, b. 5, fasc. 7, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Comando Supre-
mo Stato Maggiore Generale-Ufficio Personale e Affari Vari, prot. n. 155/A.C., oggetto: In-
formazioni di carattere politico, 2°) Situazione politica in Croazia e Dalmazia, f.to il Gene-
rale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 9 maggio 1941-XIX, p. 3.
24 Ibidem, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Comando Supremo Stato Maggiore
Generale-Ufficio Personale e Affari Vari, prot. n. 102/A.C./S., oggetto: Informazioni di ca-
rattere politico, 2°) Situazione politica in Croazia e Dalmazia, f.to il Generale Comandante
designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 4 maggio 1941-XIX, p. 2.
48 Capitolo terzo