Page 61 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
P. 61
ella Jugoslavia occupata la resistenza più o meno spontanea contro inva-
sori e collaborazionisti assume rapidamente il carattere di ribellione diffu-
N sa soprattutto grazie al movimento serbo-nazionalista dei četnici di Dra-
goljub Draža Mihailović e a quello comunista di Tito, che sarebbe arrivato fino alla
formazione di un vero e proprio esercito popolare di liberazione nazionale. Ufficia-
le dell’esercito jugoslavo, il colonnello Mihailović rifiutandosi di accettare la resa
all’invasore avvia fin da aprile la resistenza all’occupante rifugiandosi sul Ravna
Gora, altopiano della Serbia. Devoto alla monarchia, Mihailović dà al movimento
nazionalista serbo un preciso indirizzo politico-militare: fedeltà al re e al governo
jugoslavo in esilio a Londra, liberazione del Paese dall’invasore, ricostituzione su
nuove basi della Jugoslavia monarchica nell’orbita delle potenze democratiche oc-
cidentali. In un proclama del 1942 ai comandi dei reparti četnici (trovato presso un
comandante serbo caduto) Mihailović annoverava tra gli scopi da perseguire la cre-
azione di una “Grande Serbia” sgombera degli elementi “a-nazionali” musulmani
e croati; la punizione di ustaša e musulmani colpevoli della distruzione del popolo
serbo; la lotta agli occupanti. Il governo regio in esilio (riconosciuto come potere
ufficiale dagli Alleati fino al marzo del 1945) come detto nominerà il colonnello
serbo, promosso generale, ministro della Guerra e comandante dell’Esercito jugo-
slavo in Patria, riconoscendolo formalmente leader delle varie bande ribelli sorte
nei territori abitati da serbi e montenegrini. Re Petar rivolgerà un appello via radio
alla popolazione incoraggiando a una resistenza compatta ai suoi ordini. 1
Anche nello Stato Indipendente Croato le bande serbe finiranno con il conflu-
ire nel movimento di Mihailović, rendendosi a loro volta responsabili di efferati
1 AUSSME, M-3, b. 20, fasc. 11, Carteggio Comando Supremo, Rapporti trasmessi Rea-
le Missione Militare in Croazia circa l’atteggiamento di cetnici in Jugoslavia e situazione
in Croazia dopo il 25 luglio, Stato Maggiore R. Esercito, Servizio Informazioni Esercito
(S.I.E.), prot. n. Z/P-33551, Promemoria, oggetto: Ex Jugoslavia – Atteggiamento dei cet-
nici, 20 marzo 1943-XXI; id., fasc. 10, Carteggio Comando Supremo, Comando Gruppo
Armate Est Stato Maggiore, al Comando Supremo, prot. n. 875/inf., segreto, oggetto: Que-
stione cetnica, f.to il Generale d’Armata Comandante Ezio Rosi, P.M.76, 1 settembre 1943;
id., Stato Maggiore dei reparti cetnici dell’esercito jugoslavo, Comando di montagna (segre-
tissimo), n. 370 del 20 dicembre 1942, al maggiore di S.M. sig. Djordjic-Lasic, comandante
dei reparti cetnici dell’esercito jugoslavo nel Montenegro, al capitano Pavle Djurisic, co-
mandante dei reparti dell’esercito jugoslavo del Lim, il Comandante generale di S.M. Drag.
Mihajlovic; id., b. 6, 4383, Notiziari del generale Pièche, Nuova fase dell’attività dei ribelli
nella Serbia, 30 giugno 1942.
61

